I costruttori europei rischiano di schiantarsi contro il muro di Trump

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Inizia l’era di Trump, che ufficializza i dazi. Nel mirino del Presidente degli Stati Uniti, Messico e Canada, Paesi che saranno sottoposti a una tariffa del 25% attiva a partire da martedì 4 febbraio, salvo accordi dell’ultimo minuto. Per la Cina è previsto il 10% sulle importazioni. Anche l’Europa è finita nel mirino del Presidente, il quale però non si è ancora pronunciato né sulle tempistiche né sull’entità delle tariffe. (l'Automobile - ACI)
Ne parlano anche altre testate
Perché Donald Trump scatena la guerra dei dazi senza nemmeno avviare un negoziato e nonostante quasi tutti, anche a destra — dal Wall Street Journal agli economisti e ai think tank conservatori — lo avvertano che danneggerà l’economia americana tra ripresa dell’inflazione e gelata del commercio? Si possono formulare tre ipotesi: da quella di visioni economiche alterate dal mito degli anni ruggenti dell’industrializzazione americana dell’Ottocento e del primo Novecento a quelle psicopolitiche legate alla sua convinzione di avere la fiducia illimitata dei suoi elettori. (Corriere della Sera)
L’applicazione di tariffe del 10 per cento sulle merci cinesi in arrivo negli Usa dovrebbe scattare oggi, ma ieri Pechino ha presentato a Trump un progetto di dialogo e il presidente ha annunciato che ne avrebbe discusso in una telefonata «entro 24 ore». (ilmessaggero.it)
Meloni fa da ponte tra Ue e Usa Senza intesa la risposta europea sarà «ferma» e potrebbe colpire l’export americano di servizi, in cui gli Stati Uniti vantano un surplus commerciale verso l’Europa. (Milano Finanza)

Ultim'ora news 3 febbraio ore 17 «Abbiamo avuto una conversazione proficua con il presidente Trump, con grande rispetto per la nostra relazione e sovranità - ha scritto la presidente messicana - e abbiamo raggiunto una serie di accordi: Il Messico rafforzerà immediatamente il confine settentrionale con 10 mila membri della Guardia Nazionale per impedire il traffico di droga dal Messico agli Stati Uniti, in particolare il fentanyl; gli Stati Uniti si impegnano a lavorare per impedire il traffico di armi ad alta potenza verso il Messico; i nostri team inizieranno a lavorare oggi su due fronti: sicurezza e commercio». (Milano Finanza)
Gli Stati Uniti importano grandi quantità di frutta e verdura dal Messico e di energia dal Canada quindi la guerra commerciale imposta da Trump potrebbe avere ripercussioni importanti sulle tasche degli americani (AGI - Agenzia Italia)
La risposta più dura ai dazi annunciati da Trump è arrivata dalla Cina: «le contromisure nei confronti degli Stati Uniti saranno corrispondenti all’imposizione da parte americana di tariffe del 10% sull’import di beni dalla Repubblica popolare» ha dichiarato Pechino tramite una nota del ministero del Commercio. (Il Sole 24 ORE)