Airbag rotti, rischio di esplosione e incendi. I consumatori: «Danni complessivi per 285 milioni di euro». Quali sono i modelli difettosi

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Corriere Adriatico ECONOMIA

Il Tribunale di Torino ha dato il via libera a una class action contro PSA Italia, riguardante gli airbag difettosi montati su alcuni modelli Citroën, in particolare le C3 e DS3 prodotte tra il 2009 e il 2019. Questi dispositivi, forniti dalla giapponese Takata, presentano il rischio di esplosione in caso di incidente, proiettando frammenti metallici all'interno dell'abitacolo e mettendo in pericolo la vita degli occupanti. (Corriere Adriatico)

Se ne è parlato anche su altri media

Il caso riguarda airbag potenzialmente letali, che in caso di incidente potrebbero esplodere in modo incontrollato, mettendo in serio pericolo la vita di conducenti e passeggeri. (Automoto.it)

Il fischio d’inizio alla class action contro Stellantis per gli airbag difettosi è arrivato stamane: il Tribunale di Torino ha disposto la riunione di sei diverse cause intentate da sette associazioni dei consumatori, che chiedono danni al gruppo per 285 milioni di euro. (Corriere Torino)

È stata ammessa dal Tribunale di Torino la class action contro gli airbag Citroën difettosi installati su circa 190 mila veicoli modelli Citroën C3 e Ds3, prodotti dal 2009 al 2019: l'azione è stata presentata da Codacons, Adusbef e Assourt nei confronti di Groupe Psa Italia S.p. (La Stampa)

Il tribunale dice sì alla class action per gli airbag difettosi: “Danni per 285 milioni”

Gli airbag sono dei dispositivi di sicurezza presenti sulle auto da parecchi decenni. Essi sono dei morbidi cuscinetti che si gonfiano in caso di incidente, allo scopo di proteggere le persone presenti in auto, specie alla testa, al collo e al torace. (Motori News 24)

Il Tribunale delle Imprese di Torino ha ufficialmente accolto la class action intentata dalle associazioni Codacons, Adusbef e Assourt contro Groupe Psa Italia e Stellantis sulla questione degli airbag Takata montati su alcune auto a marchio Citroën (Milano Finanza)

Il tribunale ha ritenuto l’azione proposta “non manifestamente infondata”, perché fin dal 2019 era noto il difetto dell’airbag Takata SDI 230, contenente un propellente a base di nitrato di ammonio, che poteva causare l’esplosione incontrollata del dispositivo e la proiezione di frammenti metallici all’interno dell’abitacolo, con gravi rischi per l’incolumità degli occupanti. (Quotidiano Piemontese)