Senza Azione il Pd può perdere Torino. La sinistra per convincere le periferie

La Repubblica INTERNO

Il rimpallo romano tra Enrico Letta e Carlo Calenda, per l’accordo tra il Pd e Azione, tiene in stand- by e agita i due partiti a livello locale.

Sempre a Torino si fa largo, anche in casa, dem, l’ipotesi di cedere la corsa uninominale nella zona nord ( dall’esito annunciato incerto) al capogruppo di Sinistra italiana in Regione Marco Grimaldi.

Uno scenario preoccupante in un quadro in cui, dei 15 seggi uninominali, quello del centro città è tra le poche certezze per il fronte progressista. (La Repubblica)

La notizia riportata su altri media

L’impero partitico del Nazareno. Il classico partito scissionista, dai tempi di Rifondazione fino a giungere agli attuali Sinistra Italiana ed Articolo Uno, poi, smette quasi immediatamente di essere scissionista. (Il Primato Nazionale)

Senza Calenda il centrosinistra avrebbe perso sedici collegi, a fronte dei quattordici che perderebbe senza Bonelli e Fratoianni Collegi che però in grande maggioranza non andrebbero al fronte di sinistra composto da pentastellati, Verdi e Sinistra Italiana, bensì al centrodestra. (ilGiornale.it)

Alleandosi Pd ed Azione possono giocarsela in una trentina di collegi che altrimenti sarebbero sicuramente conquistati dal candidato/a delle Destre. No gli capita: nel patto c’è che nei collegi uninominali no ci saranno i leader e i nomi bandiera indigeribili per i rispettivi elettorati (Blitz quotidiano)

E cioè ad imporre il Partito democratico come prima formazione politica a discapito di Fratelli d’Italia e, soprattutto, ad impedire che il centrodestra ottenga la maggioranza assoluta sia a Montecitorio che a palazzo Madama. (ilmessaggero.it)

E cioè ad imporre il Partito democratico come prima formazione politica a discapito di Fratelli d’Italia e, soprattutto, ad impedire che il centrodestra ottenga la maggioranza assoluta sia a Montecitorio che a palazzo Madama. (ilmattino.it)

Perfino Calenda potrebbe trarne vantaggi, specie alla fine della campagna elettorale Il bipolarismo si ricostituisce: Azione non ha più lo spazio centrista che in concreto occupava, pur se smentito dal diretto interessato. (Italia Oggi)