Payback: entro un mese il tavolo sul pharma

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Fortune Italia SALUTE

Botta e risposta imprese-ministero sul payback. “In accordo col Mef, entro 4 settimane insedieremo un tavolo che affronti il problema. Lo abbiamo fatto per quando riguarda il payback sui dispositivi medici e ora lo faremo per il farmaceutico”. Parola del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, che a margine dell’incontro di Pisa raccoglie così la richiesta delle imprese. Gemmato ricorda che il payback “cuba più di 3 mld e impatta in maniera importante sui bilanci delle industrie. (Fortune Italia)

La notizia riportata su altri media

Lo afferma Gennaro Broya de Lucia (nella foto), presidente di Conflavoro Pmi sanità, che aggiunge: “Il tribunale ha stabilito tre punti chiave: le imprese erano consapevoli della normativa sul payback e potevano organizzarsi; il meccanismo non incide formalmente sugli appalti pubblici, anche se ne altera la sostenibilità economica; le contestazioni contro i provvedimenti regionali vanno presentate al giudice ordinario, non al Tar”. (Milano Finanza)

La sentenza, attesa da tempo, non era certamente quella che si attendevano le aziende e rischia ora di innescare conseguenze molto pesanti sulle forniture ospedaliere di questi prodotti, in ragione dei problemi di sostenibilità industriale già paventati dalle imprese. (RIFday)

'La recente sentenza del TAR del Lazio sul payback dei dispositivi medici lascia certamente aperte molte perplessità, soprattutto per le posizioni riguardo la possibilità di previsione da parte delle imprese e per gravi ricadute che potrebbe avere sull’intero comparto industriale e sull’equilibrio del Servizio Sanitario Nazionale. (La Pressa)

E non soltanto eticamente. Il sostegno di cui aveva bisogno era piuttosto di tipo economico. (appaltiecontratti.it)

Richieste illegittime, inammissibili : così il Tar del Lazio ha dichiarato i ricorsi delle associazioni di imprese produttrici di dispositivi medici contro il meccanismo del payback , condannandole di fatto a pagare. (Nurse24.it)

La giustizia amministrativa sottolinea che il sistema era noto e i produttori "si dovevano ritenere già edotti, ex ante, dei rischi contrattuali insiti nella fornitura dei dispositivi medici". (Il Fatto Quotidiano)