Aviaria: Confagricoltura chiede interventi rapidi sul piano sanitario e finanziario – Confagricoltura Padova

Confagricoltura Padova SALUTE

In questi giorni sono state avviate le procedure per il riconoscimento dei danni diretti e indiretti subiti dagli allevatori.

Sulla base ai dati della sanità al 4 gennaio erano 298 i focolai di aviaria scoperti in Italia, di cui 246 in Veneto.

Vengono confermare le restrizioni nelle aree rosse ad alto e altissimo rischio.

I dirigenti regionali della sanità hanno espresso la volontà di svuotare completamente, entro il 15 gennaio, gli allevamenti di broiler e tacchini presenti nelle aree colpite»

Si tratta di comuni compresi nelle province di Rovigo, Venezia, Vicenza e Padova (Confagricoltura Padova)

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L’influenza aviaria ha avuto un impatto pesante sulla produzione che ha determinato purtroppo una riduzione del reddito. Lo stabilimento situato a Santa Maria di Zevio (dopo gli stabilimenti di San Martino Buon Albergo e Nogarole Rocca) ha deciso di ricorrere a questa misura fino al 31 marzo. (Verona News)

“Anche le doppiette diano il proprio contributo per fronteggiare l’emergenza aviaria da H5N1 e H5: dobbiamo ridurre i rischi sanitari e il danno economico. Per questo chiediamo lo stop immediato alla caccia di tutte le specie di uccelli e all’immissione di fauna selvatica a scopo di ripopolamento per fini venatori”. (RovigoInDiretta.it)

E’ questo il dato – impressionante – degli effetti dell’epidemia di influenza aviaria in provincia di Brescia secondo quanto riferisce Confagricoltura in una nota che aggiorna i già rilevanti numeri dello Zooprofilattico. (Bsnews.it)

In Finanziaria sono stati destinati 30 milioni di euro sui fondi filiere per le carni bianche, ma la conta dei danni, diretti e indiretti, è valutata in mezzo miliardo di euro L’influenza aviaria, che dopo l’Italia sta ora colpendo anche l’Europa, nelle ultime settimane sembra aver subito una inversione di tendenza nella sua curva di diffusione – spiega Coldiretti. (Informatore Agrario)

Da parte di Fabio Branco, titolare dell’allevamento, poca voglia di parlare e nessun commento in proposito. Ma dei tacchini che facevano parte dei tre pool in cui è stato riscontrato il virus, non se n’è salvato neanche uno (La voce di Rovigo)

L’Italia è il primo Paese europeo per numero di volatili domestici infetti, secondo solo alla Germania se si considerano anche le specie selvatiche. Quando numerosi individui geneticamente molto simili sono costretti a vivere a stretto contatto tra loro si crea una condizione ideale per la diffusione delle epidemie, ed è proprio la situazione che troviamo negli allevamenti intensivi di tutto il mondo. (Greenpeace)