Clandestini in Albania, la sinistra accusa: "Ammanettati". Salvini: "Dovevamo regalargli l'uovo di Pasqua?"
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"Alcuni giornali hanno ingigantito una notizia fin banale, ovvero quella di 40 immigrati clandestini, condannati, con precedenti e in attesa di espulsione, sono stati trasferiti trasferiti in Albania in manette. Ma dai? Dovevano essere portati in Albania con le mimose e la colomba pasquale o l'uovo? Pensa te che (Secolo d'Italia)
Ne parlano anche altri media
Quaranta migranti, principalmente tunisini, marocchini e alcuni provenienti da Bangladesh e Moldavia, sono arrivati a Shengjin, in Albania, dopo un viaggio in nave da Brindisi. L’uso delle manette ha suscitato proteste da parte di organizzazioni come Action Aid e Antigone, che lo hanno definito … (Il Fatto Quotidiano)
«Le persone scendevano dalla nave ammanettate con le fascette. Ci hanno detto che era per la loro incolumità e per evitare problemi a bordo. Ma lo troviamo semplicemente vergognoso. Non si possono trattare persone come bestie, è davver… Cos’ha visto? (la Repubblica)
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha detto di rivendicare e condividere la misura: “L’utilizzo delle fascette? È una normalissima pratica, fa parte delle procedure operative che adottano in loro piena autonomia gli operatori”. (Il Fatto Quotidiano)
«Per motivi di sicurezza, per evitare atti di autolesionismo», spiegano i funzionari. Shengjin (Albania) – La quarta missione in Albania del governo Meloni vede arrivare i migranti ammanettati. (la Repubblica)
Sono arrivati in Albania, nel pomeriggio di venerdì, i primi migranti che dovranno essere espulsi da un centro italiano extra-territoriale. Si tratta di 40 persone tutti destinatari di un decreto di espulsione, sbarcate dalla nave della marina militare Libra che era partita venerdì mattina presto dl porto di Brindisi. (Avvenire)
Scudi in mano e caschi al lato, in assetto anti-sommossa. Intorno alle 16 di ieri la nave militare Libra, che qualche ora prima aveva mollato gli ormeggi da Brindisi, è arrivata nel porto di Shengjin. (Il Manifesto)
