Vincenzo Agostini, il distillatore che ha "previsto" il nome del nuovo Papa Leone XIV

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INTERNO

Vincenzo Agostini, 65 anni, distillatore di grappe a Caorera, frazione di Setteville in provincia di Belluno, aveva scritto al Foglio una lettera in cui anticipava il nome scelto dal futuro Pontefice. «Lo si sarebbe ricavato facilmente dalla scelta di Leone XIV», aveva spiegato, senza immaginare che pochi giorni dopo, dal balcone di San Pietro, sarebbe apparso proprio quel nome. L’illuminazione gli era arrivata durante un pellegrinaggio sul Monte Athos, dove aveva maturato l’intuizione che il nuovo Papa avrebbe ripreso un nome carico di storia, ma con un’impronta inedita.

Della sua previsione, però, non tutti erano convinti. Lo stesso fratello del neo-eletto Leone XIV, John Prevost, aveva sconsigliato quella scelta. «Giocava a dire messa da bambino», racconta John, seduto nel soggiorno della sua villetta a New Lenox, sobborgo a sud di Chicago, mentre suona Here Comes The Rain Again degli Eurythmics. «Ma non pensavo che avrebbe scelto proprio "Leone"». Sotto quattro quadri di Roma, ricorda gli anni in cui lui e il fratello – «semplicemente Rob» – facevano i chierichetti, cresciuti in una famiglia dove il padre era preside e la madre bibliotecaria, molto attiva in parrocchia.