Report, il Watergate de Noantri

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INTERNO

La tanto attesa puntata di Report, annunciata come un evento sconvolgente, ha deluso le aspettative di molti. I giornali amici erano pronti a rilanciare gli scoop, e noi tutti, ansiosi e con un filo di malcelata preoccupazione, eravamo convinti che il Palazzo sarebbe venuto giù come un castello di carta. Invece, nulla di tutto ciò è accaduto. La puntata, che doveva essere il Watergate italiano, si è rivelata una "fetecchia", per usare le parole di Totò.

L'inchiesta su Alessandro Giuli, Francesco Spano, il Maxxi e Gennaro Sangiuliano, tanto pubblicizzata, non ha portato nulla di nuovo rispetto a quanto già circolato sui social. La maxi inchiesta, che doveva scuotere le fondamenta del sistema, si è rivelata un flop. Giorgio Mottola, autore del servizio, ha riproposto notizie già note, senza aggiungere elementi di novità o di particolare rilevanza.

Prima del servizio su Giuli, la puntata di Report è stata preceduta da un'inchiesta su una riserva naturale di Vasto e da una ricostruzione del naufragio di Roccella Jonica, dove sono morti 75 migranti. Quest'ultimo servizio, pur trattando un tema di grande importanza, non ha avuto l'impatto sperato, forse a causa della sua collocazione all'interno di una puntata che prometteva ben altro.

Sigfrido Ranucci, che aveva promosso la puntata come un evento imperdibile, ha deluso le aspettative del pubblico. Tuttavia, il parziale flop non deve tranquillizzare troppo il governo, né coloro che osservano con perplessità la deriva assunta da una certa informazione in Italia.