Il Patto di stabilità forse non torna come prima, ma la corsa del debito già ci costa 300 euro a famiglia

InvestireOggi.it ESTERI

Il debito pubblico italiano si è avvicinato alla soglia dei 2.700 miliardi di euro a maggio e con ogni probabilità la supererà entro la fine dell’anno.

L’Italia dovrà tornare prima o poi a stringere la cinghia, perché la corsa del debito pubblico non sarebbe sostenibile a lungo.

Dunque, l’incremento del debito pubblico in questi due anni è stato solo una parte del totale che registreremo a consuntivo. (InvestireOggi.it)

Ne parlano anche altre testate

La riforma del patto di stabilità è già nell’agenda del premier Mario Draghi che più volte ha confermato la necessità di ammorbidire le regole europee dopo il Covid Il Patto di stabilità, secondo gli autori, avrebbe già sufficiente flessibilità e sarebbe, invece, più opportuno limitarsi a scorporare dal calcolo sul deficit gli investimenti “green”. (Wall Street Italia)

Il documento austriaco ha ricevuto l’immediato appoggio olandese ed è stato sottoscritto dai ministri di sei Paesi: Finlandia, Slovacchia, Svezia, Danimarca, Repubblica Ceca, Lettonia. Facendo tornare al centro del dibattito temi come la difesa del rigore che la realtà dei fatti ha da tempo mostrato fallaci (InsideOver)

opo la tregua del Covid riparte nella Ue lo scontro tra “falchi” e “colombe”. Ossia le regole di bilancio che hanno riguardato i Paesi europei e l’Italia in particolare. (La Repubblica)

E se guardiamo alle necessità di investimenti pubblici dei prossimi anni - ha proseguito - se siamo seri, e siamo seri, dobbiamo evitare quanto avvenuto con la crisi passate in cui, a varie riprese, gli investimenti pubblici sono finti a zero. (ilmessaggero.it)

Anche per questo Franco ha sottolineato che quella della riduzione di deficit e debito «è una strada che seguiamo comunque. Sulla riforma del Patto di stabilità «c’è un atteggiamento di dialogo, nessuno, neanche i firmatari della lettera (i Paesi frugali, ndr), è intervenuto in modo chiuso. (La Stampa)

"Dobbiamo creare spazio per investire in aree che potenzialmente possono creare posti di lavoro, come la transizione verde e digitale. Gli investimenti da soli non bastano ma devono andare di pari passo con riforme strutturali che sono contenute nei Recovery plan (LiberoQuotidiano.it)