Schnabel (Bce): «Sul taglio dei tassi serve cautela: la decisione deve basarsi su dati e analisi»
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La Banca centrale europea non dovrebbe abbassare i tassi di interesse troppo rapidamente perché «l'attuale livello dell'inflazione complessiva sottovaluta le sfide che la politica monetaria deve ancora affrontare». Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Bce, invita alla prudenza. Parlando a Tallinn in Estonia, ha spiegato: «Visto che il percorso di un ritorno alla stabilità dei prezzi si basa su una serie di ipotesi critiche, la politica monetaria dovrebbe procedere gradualmente e con cautela. (Corriere della Sera)
Se ne è parlato anche su altri media
“Dopo l'impennata dell'inflazione registrata a luglio, gli investitori saranno lieti di vedere che questo dato si è ridotto ad agosto, scendendo al 2,2%”, ha dichiarato Michael Field, European market strategist di Morningstar. (Morningstar)
L’analista spiega che “l’inflazione core, che esclude fattori più volatili come il prezzo dell’energia, è diminuita leggermente dal 2,9% al 2,8%, mentre l'inflazione dei servizi ha registrato un aumento modesto, passando dal 4% al 4,2%. (Advisoronline)
Secondo la stima flash dell’Eurostat l'inflazione annuale nell'area euro dovrebbe attestarsi al 2,2% ad agosto 2024, in calo rispetto al 2,6% di luglio. (Business Community)
L’inflazione non spaventa più nell’Eurozona e negli Usa. Che rischia di essere troppo cauta, con conseguenze negative per l’economia (Milano Finanza)
Le ultime percentuali sono arrivate nel primo pomeriggio dagli Stati Uniti, quelle precedenti, pubblicate in mattinata dall’Eurostat hanno sorpreso in positivo i mercati. E così ormai secondo gli investitori non ci sono più dubbi: l’inflazione sta andando meglio del previsto sia nell’Eurozona e e banche centrali non hanno più alcun motivo per non procedere al primo (per la Fed) e al secondo (per la Bce), taglio dei tassi del 2024. (FIRSTonline)
Al contempo si è verificato anche un calo della disoccupazione, che è scesa al 6,4% dal 6,5% del mese precedente, pur con dati molto diversi a seconda dei vari Paesi europei. Nei Paesi che adottano la moneta unica, la cosiddetta Eurozona, l'inflazione è calata fino a raggiungere il 2,2%, uno dei dati più bassi dall'impennata degli scorsi anni e quasi in linea con i parametri ritenuti indice di un mercato dei beni e dei servizi in salute. (QuiFinanza)