Trasmessa dai cinghiali innocua per l’uomo

La Provincia Pavese INTERNO

Due anni fa l’Italia aveva elaborato un piano di sorveglianza nazionale presentandolo alla Commissione europea per l’approvazione e il cofinanziamento.

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Come previsto dalle norme comunitarie, dalla conferma della positività del cinghiale lo Stato membro ha 90 giorni di tempo per presentare alla Commissione europea uno specifico piano di eradicazione. (La Provincia Pavese)

Se ne è parlato anche su altri giornali

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“È importante la tempestiva adozione del provvedimento che consente alle attività produttive di continuare a lavorare in sicurezza, fornendo rassicurazioni in merito alle esportazioni”. (newsbiella.it)

La presenza del virus è stata riscontrata su alcuni cinghiali in territori ai confini con l’Emilia. Il problema sanitario della peste suina riporta all’ordine del giorno la necessità di interventi di contenimento, dice Antenore Cervi, presidente provinciale di Cia. (Reggionline)

Si teme che la presenza nell’area del Parco Colli di almeno 10 mila cinghiali possa favorire il diffondersi della peste suina africana, con effetti catastrofici per i circa 2. 000 allevamenti di suini presenti nella provincia di Padova, 320 dei quali di grosse dimensioni con circa 105 mila capi allevati ogni anno, per una produzione di carne che nel 2020 è stata stimata in oltre 24 mila tonnellate. (Il Mattino di Padova)

Da qui sono partite una serie di iniziative di formazione e informazione sulla gestione delle emergenze epidemiche di peste suina africana. A cominciare dai corsi di formazione organizzati dall’assessorato al diritto alla salute in collaborazione l’assessorato all’agricoltura e le Asl toscane, su base provinciale, rivolte a cacciatori, ATC e polizie provinciali. (La Voce Apuana)

Sono necessarie poi iniziative comuni a livello europeo, perché dalla fragilità dei confini naturali del Paese dipende l’elevato rischio di un afflusso non controllato di esemplare portatori di peste». (La Provincia Pavese)