Renzi vuole la sfiducia a Conte e Gualtieri o Draghi premier

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E fa dire all’ex premier che, a questo punto, la mozione di sfiducia che i suoi avevano in mente di presentare il 12 aprile, a condizioni invariate, sarà anticipata a metà marzo.

Due ipotesi in testa: quella di un governo con alla guida il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri o un esecutivo istituzionale presieduto da Mario Draghi.

Annalisa Cuzzocrea su Repubblica racconta oggi che Matteo Renzi ha l’obiettivo di sfrattare Giuseppe Conte da Palazzo Chigi per sostituirlo con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri o con Mario Draghi. (next)

Ne parlano anche altre testate

Lo afferma il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, intervenendo a Omnibus. (Adnkronos)

E ora arriva la smentita del Ministero dellEconomia e delle Finanze che, riferendosi al "presunto intervento sull'Iva che il Governo starebbe preparando", chiarisce come il governo intenda " incentrare la riforma fiscale sull'Irpef e di conseguenza non sta lavorando sull'Iva ". (ilGiornale.it)

editato in: da. (Teleborsa) – Il Governo arriverà sicuramente a fine Legislatura e non ci sarà nessun ‘Governo Gualtieri’. Gualtieri ha poi garantito che nella prossima tornata di nomine ai vertici delle grandi partecipate pubbliche non sarà nominato nessun politico. (QuiFinanza)

«Ci può essere qualche rimodulazione in qualche settore, ma non è nostra intenzione fare cassa», ha assicurato. Non ci sono soldi per l'emergenza Coronavirus, non è in vista nessuna politica di sostegno alla produzione in picchiata. (ilGiornale.it)

Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, apre alla rimodulazione dell’Iva, con gli opportuni paletti. “Vogliamo disattivare le clausole di salvaguardia per il 2021 (20 miliardi, di cui quasi 19 mld sull’Iva) e potremmo decidere qualche rimodulazione dell’IVA in qualche settore, ma non è nostra intenzione fare cassa”. (Finanzaonline.com)

Un piano per diminuire il carico fiscale in busta paga e per dare fiato alle tasche degli italiani. L'aumento dell'Iva (poi congelato) è stato uno dei punti di scontro più forti tra il premier, il Pd e Renzi. (ilGiornale.it)