Lo scontro politico e armato in Etiopia

AGI - Agenzia Giornalistica Italia ESTERI

Le ostilità scoppiate nel novembre 2020 affondano le radici in uno scontro di natura politica riguardante l’assetto istituzionale da dare all’Etiopia, il secondo Paese più popoloso del continente africano.

L’Ola, che rivendica il diritto all’autodeterminazione, non rappresenta tutto l’universo politico oromo, molto frammentato al suo interno tra i sostenitori della resistenza armata, tra i fautori di un’Oromia autonoma ma all’interno dello Stato etiopico, come il partito Oromo Federalist Congress, e tra i fautori di uno Stato etiopico centralizzato, come il premier

Le forze Amhara appaiono oggi come la componente più determinata ad andare avanti nel conflitto, anche perché un’eventuale vittoria del Tplf comporterebbe un loro deciso ridimensionamento. (AGI - Agenzia Giornalistica Italia)

Su altri media

"Esortiamo tutte le parti ad astenersi dalla retorica incendiaria e bellicosa e a dare prova di moderazione, rispetto dei diritti umani e di consentire l'accesso umanitario e proteggere i civili", ha aggiunto. (Tiscali.it)

L'annuncio del Premio Nobel per la pace 2019 mentre le forze del Fronte di liberazione popolare del Tigrai (Tplf) avanzano verso Addis Abeba. Per questo motivo ha delegato le sue funzioni al ministro degli Esteri, Demeke Mekonnen (Adnkronos)

Grazie all’intervento dell’Ambasciata d’Italia ad Addis Abeba, Livoni e anche salesiani sono stati liberati il 14 novembre. Nelle ultime settimane sono emerse critiche alla CNN per il modo in cui starebbe raccontando il conflitto, non mostrandosi imparziale e demonizzando Addis Abeba. (Analisi Difesa)

Haile Gebrselassie, leggenda dello sport etiope, si è detto pronto ad andare in prima linea nella guerra contro le forze ribelli del Tigrè, che affermano di essere vicini alla capitale, Addis Abeba. Insieme con Gebrselassie, oro nei 10mila metri ad Atlanta 1996 e Sydney 2000 e più volte campione del mondo, anche il maratoneta Feyisa Lilesa, argento ai Giochi di Rio 2016, ha detto di voler seguire l'esempio del primo ministro etiope, Abiy Ahmed, che oggi è partito per il fronte per guidare la guerra. (Corriere dello Sport.it)

Molti gli arresti, in parte negati dalle autorità di Addis Abeba, in parte mascherati da fermi di “pericolosi elementi legati ai terroristi tigrini” Le forze del Tigray hanno inizialmente subito l’impatto dell’offensiva delle truppe federali. (Rivista Africa)

Demeke Mekonnen (classe 1963), vice Primo Ministro e Ministro degli Esteri, è stato incaricato di gestire il governo e il paese in assenza di Abiy. Il Dipartimento degli Affari Esteri dell’Irlanda ha confermato che il governo etiope ha informato l’ambasciata irlandese nella capitale etiope che i quattro devono partire entro una settimana. (Farodiroma)