Prevenire la violenza sugli operatori sanitari: un impegno condiviso

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NEWS! Il 12 marzo di ogni anno si celebra la Giornata nazionale di Educazione e Prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e sociosanitari, istituita dal Ministero della Salute. Questa giornata ci invita a riflettere sull'importanza di un impegno continuo per prevenire e contrastare episodi di violenza, promuovendo ambienti di lavoro dove benessere e serenità siano priorità per tutti. (Regione Lombardia)
Ne parlano anche altri media
– Prima ha tentato di colpire con un pugno un operatore sanitario, poi lo ha morso a una mano. Il giovane si trovava al pronto soccorso per un malore, quando all'improvviso ha dato in escandescenza aggredendo un operatore sanitario, mordendolo a una mano dopo aver tentato di colpirlo con un pugno. (il Resto del Carlino)
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Intervento del Dott. Gino Peccarisi, Presidente Commissione Albo Medici – Ordine dei Medici Provincia di Lecce. “Basta con le aggressioni ai medici ed agli operatori sanitari in servizio” (Corriere Salentino)

È quanto accaduto, durante la notte tra martedì 18 e mercoledì 19 marzo, all’ospedale Sant’Anna di Cona, quando un giovane domiciliato in provincia e sottoposto alla detenzione domiciliare si è reso responsabile di un’aggressione al pronto soccorso, dove era arrivato dopo un malore. (Estense.com)
Sono i medici veterinari che ogni giorno per le Asl di competenza infilano gli stivali e controllano, ispezionano e magari sanzionano allevamenti, macelli oppure si occupano di animali maltrattati: "Isolamento fisico e mediatico" (Il Fatto Quotidiano)
Aggressioni al personale sanitario, Cesetti: «La Regione investa di più su prevenzione e sicurezza» «Dopo le recenti violenze nelle strutture sanitarie delle provincia di Macerata e a oltre cinque mesi dall’aggressione subita dalla operatrice socio sanitaria avvenuta presso l’ambulatorio di Oculistica all’ex Inam di Fermo, il consiglio regionale ha finalmente discusso il caso delle aggressioni ai danni del personale sanitario da me portato in aula». (Cronache Fermane)