Magrini (Aifa) 'spesa privata farmaci consistente, amplia gap ricchi-poveri'

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"Una nota che ci sta molto a cuore è la differenza fra spesa pubblica, ciò che è coperto dal sistema sanitario nazionale, e la cosiddetta spesa privata 'out of pocket', cioè ciò che si spende di tasca propria" per i farmaci.

Perché, osserva Magrini, "tra i determinanti dell'uso" dei farmaci "vi è anche lo stato socio-economico o il grado di educazione e scolarità delle persone.

E nell'ambito di un sistema universalistico come il sistema sanitario nazionale", è importante "valutare come l'accesso ai farmaci avviene nell'ambito delle patologie croniche"

Report che guarda proprio a questo: cioè "se vi sono discrepanze o variabilità imputabili alle disuguaglianze sociali". (Yahoo Finanza)

Ne parlano anche altri media

Detto altrimenti: «L’accesso uguale per tutti ai farmaci essenziali compensa eventuali disparità di reddito e di provenienza geografica» chiarisce Trotta. La situazione. È la fotografia scattata dal primo “Atlante delle diseguaglianze sociali nell’uso dei farmaci per la cura delle principali malattie croniche” realizzato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). (Corriere della Sera)

Non tutti, però, ricorrono allo stesso modo ai farmaci: molto dipende dalle singole patologie, ma anche dai pazienti. Gli italiani usano sempre di più i farmaci e lo fanno in base a vari fattori, geografici e socioeconomici. (Leggo.it)

Infine, per quasi tutti i tipi di farmaci, “le donne sono meno aderenti rispetto agli uomini”. I livelli medi di aderenza alle terapie farmacologiche prescritte dal medico “a livello nazionale sono in generale poco soddisfacenti” e “si osserva un gradiente decrescente Nord-Sud”. (RIFday)

«Anche per questo indicatore», ancora una volta «per le donne si osserva una minore persistenza al trattamento rispetto agli uomini», evidenziano gli autori del rapporto. In altre parole, al Sud si è meno aderenti alle cure prescritte dai medici e si fatica di più nella continuità. (Il Gazzettino)

I numeri descrivono bene il gap uomo-donna: per esempio, per gli antipertensivi l'aderenza scende dal 57,8%, che è il dato registrato negli uomini, al 48,5% delle donne. "Anche per questo indicatore", ancora una volta "per le donne si osserva una minore persistenza al trattamento rispetto agli uomini", evidenziano gli autori del rapporto. (Today.it)

«Dall’analisi emerge che il consumo dei farmaci è più elevato tra i soggetti residenti nelle aree più svantaggiate, probabilmente a causa del peggior stato di salute, che potrebbe essere associato a uno stile di vita non corretto. (http://farmaciavirtuale.it/)