Istat: rischio strutturale per il 45% delle imprese, riflessi sulle banche
Queste imprese sono numerose nei settori a basso contenuto tecnologico e di conoscenza.
La pandemia ha scosso alle basi il sistema produttivo italiano.
Gli alimentari e il farmaceutico sono stati gli unici settori a registrare incrementi, rispettivamente del 2% e del 3,5%
Tant’è che quasi un'impresa su due è "strutturalmente a rischio", esposta a una "crisi esogena", le cui conseguenze possono metterne a repentaglio l'operatività. (Milano Finanza)
Ne parlano anche altre fonti
L’impatto del coronavirus è stato fortemente sentito anche nell’industria, con particolare riferimento a quella caratterizzata da un basso contenuto tecnologico. In linea generale, il 33% delle micro imprese con un massimo di 9 addetti si sente a rischio (Notizieora.it)
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Umberto ha avuto la patente fino ai 96 anni. Il 2 di novembre del 1942, verso mezzanotte, iniziò la terribile ritirata: “Fu una marcia disperata e quasi senza fine”, ricorda commosso Umberto. (La voce di Rovigo)
E anche in questo caso la differenza è quasi tutta ascrivibile a lavoratori in cassa integrazione, passati nel nuovo calcolo fra gli inattivi Scrive l’Istat che in quei dodici mesi sono aumentati “soprattutto gli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+5,4%, pari a +717mila)”. (TIMgate)
(LaPresse) – “Continuo a rivendicare il fatto che l’Ue ha dato a questa crisi una risposta forte e tempestiva”. Roma, 10 apr. (LaPresse)
Il ritorno nella casa di riposo di Carmen Hernandez dopo la guarigione. Il dottor Yamit Noe Hurtado ha detto che i medici hanno classificato il caso della donna come “re-infezione” dopo essere risultata positiva per la prima volta lo scorso giugno. (LaPresse)