"Legati e uccisi: 500 corpi in una buca" Fosse comuni come ai tempi di Stalin

QUOTIDIANO NAZIONALE ESTERI

In Bosnia nel luglio del 1995, circa ottomila uomini e ragazzi musulmani furono ammazzati in piccoli gruppi o uno alla volta.

Anche se sembra inaccettabile, una fossa comune in sé non è un crimine di guerra.

"In una fossa comune abbiamo trovato cinquecento corpi, gli uomini avevano i polsi legati dietro la schiena ed erano stati giustiziati con un colpo alla nuca".

Ancora oggi vengono scoperte fosse comuni, e continua il lavoro improbo per identificare i corpi, ormai irriconoscibili

È un crimine il modo in cui le vittime vengono eliminate, come gli ucraini trovati con le mani legate e giustiziati con un colpo alla nuca. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Mentre a Kiev è iniziato il primo processo per crimini di guerra che coinvolge un giovanissimo soldato russo, l'arcivescovo di Kiev ha raccontato un ennesimo spaccato del dramma che sta vivendo il popolo ucraino. (Giornale di Sicilia)

E ha aggiunto: "Non pensavo che sarei riuscito a sopravvivere perché la capitale in tre giorni era quasi circondata. Vuol dire che sono state assassinate in un modo crudele, nello stesso modo in cui ai tempi di Stalin assassinarono gente innocente gettandola in fosse comuni". (Gazzetta di Parma)

Shevchuk ha definito i 78 giorni di guerra in Ucraina , come “78 giorni di lacrime, di fiumi di sangue che scorrono sul terreno ucraino” L’alto prelato ha raccontato che durante l’assalto a Kiev delle truppe russe non pensava che sarebbe “riuscito a sopravvivere perché la capitale in tre giorni era quasi circondata. (Il Fatto Quotidiano)

Anche perché a nessuna delle parti in causa converrebbe mostrare l’uso della tortura come arma sistematica applicata ai prigionieri. A rivelarlo sono stati i servizi di Kiev, secondo cui il protagonista di questa vicenda si chiama Konstantin Solovyov, un soldato russo appartenente all’11esimo corpo di armata dell’esercito di Mosca. (InsideOver)

L’alto prelato ha ammesso che non pensava che sarebbe «riuscito a sopravvivere perché la capitale in tre giorni era quasi circondata». L’estate è vicina e la stanchezza degli ultimi due orribili anni, segnati prima dal Covid e poi dal conflitto scatenato da Mosca, è tanta (LaC news24)

L’arcivescovo di Kiev ha detto che non pensava che sarebbe “riuscito a sopravvivere perché la capitale in tre giorni era quasi circondata. “La portata delle uccisioni illegali, compresi gli indizi di esecuzioni sommarie nelle aree a nord di Kiev, è scioccante. (Secolo d'Italia)