Meta, con l’addio di Zuckerberg al fact-checking inizia una nuova era sui social media?
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L'improvviso cambio di paradigma del colosso di Menlo Park costringe a rivedere le proiezioni sui social: meno filtri, più flusso indistinto dei contenuti e ritiro dal purpose. Saranno insomma gli utenti i soli arbitri di ciò che è vero o falso. Ma cosa significa per la nostra quotidianità online? È da qui che inizia la nuova fase social del trumpismo? L'analisi di Matteo Flora L’ultima mossa di Meta, ovvero l’ingresso di John Elkann (esponente di punta della finanza europea) e Dana White (presidente UFC ed emblema dell’imprenditoria americana “senza troppi fronzoli”) nel consiglio di amministrazione, sembra suggerire qualcosa di molto più profondo di un semplice rimpasto aziendale. (StartupItalia)
Ne parlano anche altre testate
Il gruppo Meta (Facebook, Instagram e Whatsapp) ha esentato alcuni dei suoi principali inserzionisti dal consueto processo di controllo dei contenuti. Lo rivelano documenti interni del 2023 di cui il Financial Times ha preso visione secondo i quali la società proprietaria di Facebook e Instagram ha introdotto una serie di “tutele” per “chi spende molto”. (Il Fatto Quotidiano)
"È tempo di tornare alle nostre radici. Mark Zuckerberg ha annunciato una serie di importanti modifiche alle politiche di moderazione dei contenuti da parte di Meta, citando la volontà di tornare ad abbracciare "la libertà di parola". (Today.it)
Meta (LA STAMPA Finanza)
Già nei mesi scorsi, il fondatore Mark Zuckerberg aveva fatto “mea culpa” per le censure effettuate da Facebook su pressione del presidente Usa uscente Joe Biden. A partire da Meta (il colosso che sta a capo di social quali Facebook, Instagram, Whatsapp, Threads e altri). (provitaefamiglia.it)
Mark Zuckerberg, martedì scorso in un video, ha detto delle cose terribili. L'uomo che ha inventato e gestisce Facebook e Instagram, che coinvolgono quasi 4 miliardi di persone in giro per il mondo, ha dichiarato che la sua edicola globale, la sua bacheca, non farà più censure. (il Giornale)
Così, Mark Zuckerberg, CEO, fondatore e proprietario dell’azienda Meta, ha spiegato lo stop al programma di fact-checking su Facebook, Instagram e Threads, e la sua sostituzione con le “Community Notes“, simili a quelle già lanciate da X, il social media di cui è proprietario Elon Musk. (Il Fatto Quotidiano)