Aspettando Trump: quale sarà il piano per il Medio Oriente della nuova amministrazione?
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Di Davide Romano La liberazione immediata degli ostaggi israeliani, il cessate il fuoco a Gaza, la ripresa dei colloqui con l’Arabia Saudita per l’estensione degli Accordi di Abramo, ai quali potrebbe agganciarsi anche il Qatar: la visione di Donald Trump è articolata e muscolare. Ne parliamo con il giornalista Andrea Morigi Alla fine sarà ancora lui, The Donald, il prossimo inquilino della Casa Bianca (Mosaico-cem.it)
Su altri media
Dal Corno d’Africa al Kurdistan iracheno, dall’Oman al Libano e dal triangolo frontaliero siro-giordano-iracheno a quello turco-siro-iracheno, il sistema militare e politico americano in Medio Oriente appare quanto mai rafforzato sia dalla guerra israeliana alle forze arabe filo-iraniane, Hamas e Hezbollah in primis, sia dalla dissoluzione in Siria del regime degli Assad, al potere a … (Limes)
Israele ha sconfitto strategicamente l’Iran e i suoi più stretti alleati. L’Africa è ancor più del Medio Oriente il punto nel quale o si trova un nuovo equilibrio o i conflitti esploderanno ancor più fragorosamente. (Start Magazine)
Una premessa appare necessaria per frenare i peana fin troppo ottimisti sul fulmineo cambio di regime e sulle aspettative di svolte gradite alla comunità internazionale e alla popolazione da parte di fazioni eterogenee a maggioranza islamiste, tranne curdi e drusi. (Analisi Difesa)
Abbiamo assistito a quattro anni di spostamenti tettonici che stanno ridisegnando l’intero Medio Oriente e in quest’ultimo anno, nel 2024, sono state registrate numerose scosse di assestamento che fanno prevedere un ulteriore movimento tellurico a partire dal 20 gennaio 2025. (L'HuffPost)
Israele e Turchia in rotta di collisione all’indomani della presa del potere in Siria degli islamisti filoturchi. (il Giornale)
Un rapporto della commissione israeliana per la valutazione della difesa e dell’equilibrio strategico, pubblicato di recente, ha posto l’attenzione su un nuovo scenario geopolitico in Siria, evidenziando come la Turchia stia emergendo come un attore potenzialmente più destabilizzante rispetto all’Iran. (Notizie Geopolitiche)