Bimbo napoletano di 11 anni con la pistola, la mamma posta la foto: "Sei uguale a papà"

Voce di Napoli INTERNO

Il commento di Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale di Europa Verde

Un ragazzino di 11 anni con una pistola in mano, la foto pubblicata sui social dalla mamma che fiera commenta: “Sei uguale a papà”.

Un blitz che ha portato all’arresto di 18 persone e che si riassume con un caso emblematico.

0 Facebook Bimbo napoletano di 11 anni con la pistola, la mamma posta la foto: “Sei uguale a papà” Cronaca 6 Agosto 2022 16:09 Di redazione 2'. (Voce di Napoli)

Ne parlano anche altre testate

La zia, in casa con la madre e il padre, chiede al nipote di appena 11 anni di consegnare una dose di cocaina. Si è già scritto del linguaggio in codice (“ambasciata”, “caffè”, “toso”, “biscotto”, “pallini”), non poteva mancare visti i tempi il contorno social: sui social una delle madri indagate postava tempo fa sui social la foto del figlio. (Il Riformista)

I messaggi in codice. Le difficoltà nel portare avanti le indagini derivano dai tentativi di tradurre il linguaggio con cui i malfattori si parlavano tra di loro. Gli spacciatori, come ricostruito dai carabinieri, usavano un linguaggio in codice per trattare le cessioni di sostanza stupefacente (ilGiornale.it)

Il diniego innesca l’immediata reazione dei suoi genitori: “che bastardo”, dice la madre al figlio reticente, incalzata dal padre che rincara la dose: “com’è infame”. E quando i ragazzini si rifiutavano, venivano pure pesantemente apostrofati dai genitori. (Metropolisweb)

Un degrado, per ora, frenato dall’ennesima operazione dello Stato nella zona sud di Torre Annunziata Il messaggio è quanto mai emblematico: “Sei uguale al tuo papà vita mia”. (Lo Strillone)

La circostanza emerge da un'intercettazione risalente alla notte del 26 dicembre 2018: uno degli indagati chiede al figlio, appena undicenne, di contattare la zia per chiederle di recarsi a casa loro e poi, quando questa arriva, cinque minuti dopo, allo stesso ragazzino viene chiesto di eseguire la consegna (10 grammi di cocaina) ma lui si rifiuta: "Mi scoccio", dice (La Repubblica)

"Purtroppo il destino di questi bambini è quasi sempre segnato – afferma -. Vengono messi al mondo per essere addestrati a diventare criminali e fare del male a se stessi e agli altri. (TorreSette)