Joseph Aoun nuovo presidente del Libano, chi è il capo dell'esercito (amico di Israele e degli Usa). «Una nuova era»
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Il Libano ha un presidente della Repubblica, dopo oltre due anni di vuoto istituzionale e mentre l’esercito israeliano occupa ancora parte del sud del Paese. Il 61enne generale Joseph Aoun, capo delle Forze armate libanesi, è stato eletto presidente nella carica che, secondo l’ordinamento libanese, spetta a un cristiano maronita. Elezione decisiva anche in termini di sicurezza nel Paese: Aoun, dal 2017 a capo delle forze armate, considerato filo americano, è sostenuto dalle forze occidentali e dai paesi arabi del Golfo ostili all’Iran. (ilmessaggero.it)
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(Foto ANSA/SIR) Dopo quasi due anni il Libano ha un nuovo presidente della Repubblica: si tratta del 60enne generale Joseph Aoun, comandante dell'esercito libanese. Con questa nomina si dovrebbe sbloccare la grave crisi politica, economico e finanziaria che da anni attanaglia il Paese dei Cedri. (Servizio Informazione Religiosa)
Joseph Aoun, 71 anni compiuti oggi, nativo del sud, è stato eletto ieri presidente del Libano, dopo due anni di stallo politico nazionale e 12 tentativi falliti. Aoun è, come i quattro presidenti che l’hanno preceduto, un generale dell’esercito. (Il Fatto Quotidiano)
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"Il mio impegno è quello di esercitare il mio ruolo di Comandante in Capo delle Forze Armate e di Presidente del Consiglio Supremo di Difesa, attraverso il quale lavorerò per affermare il diritto dello Stato ad avere il monopolio delle armi", ha detto ancora il neo-presidente, che ha anche annunciato di voler discutere "una strategia di difesa per lo Stato libanese per combattere contro l'invasione israeliana". (Tiscali Notizie)
Bruxelles – Dopo un vuoto politico di oltre due anni, nel Paese dei cedri è finalmente stato eletto un nuovo presidente. È il comandante in capo delle forze armate Joseph Aoun, che ha ottenuto oggi (9 gennaio) l’investitura da parte dei deputati di Beirut dopo dodici tentativi fallimentari. (EuNews)
Sul suo nome sono confluiti, nel corso della seconda sessione di votazioni parlamentari, 99 voti su 128, dopo che nella prima il candidato non era riuscito a raggiungere la soglia delle 86 preferenze necessarie. (Vatican News - Italiano)