Bielorussia, «Sette mila euro per passare indisturbati il confine» e le altre fake news che alimentano la crisi dei migranti – Il video

Open ESTERI

Secondo diversi ricercatori di Semantic Visions, azienda digitale che si occupa dell’attività sui social network legata alla crisi dei migranti, il video in questione non è l’unico ad aver portato i migranti al confine nella speranza di un futuro.

In copertina: video tratto dalla pagina Facebook di Karwan Rawanduzy. Leggi anche:

In questi giorni a rendere ancora più complicata la crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Polonia ci pensano le fake news. (Open)

Ne parlano anche altri giornali

Ma da Bruxelles, le stoccate partono anche in direzione Varsavia. Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha criticato duramente Bruxelles, che continua rifiutare di riconoscere una qualunque interlocuzione a Minsk. (euronews Italiano)

Nel nome della reale cooperazione tra gli Stati e le istituzioni comunitarie, della dignità, troppe volte calpestata e umiliata, della persona Nella zona di confine tra Bielorussia e Polonia si sta scrivendo una pagina davvero buia. (L'HuffPost)

Interviene anche Human Rights watch. Sulla crisi interviene anche Human rights watch che ne ha per Minsk ma non risparmia critiche neppure nei confronti della Polonia. "Ma ora il problema più importante non è l'afflusso ma prendersi cura di queste persone: dobbiamo fornir loro assistenza umanitaria". (euronews Italiano)

La scelta, folle, di Lukashenko, di favorire e organizzare un flusso di migranti verso l´Unione Europea, non è altro che il tentativo di giocare, utilizzando le persone come carne da macello, la propria partita. (Il Manifesto)

(Andrey Pokumeiko/BelTA via AP) A migrant woman carry her child to a Belarusian doctor near a logistics center at the checkpoint "Kuznitsa" at the Belarus-Poland border near Grodno, Belarus, Wednesday, Nov. (Domani)

Al confine tra la Polonia e la Bielorussia si contano circa 4mila migranti bloccati alla frontiera e 12 vittime. Usare le parole giuste per descrivere ciò che accade, non è solo esercizio linguistico ma atto politico, assunzione di responsabilità. (Il Riformista)