Eugenio Montale, i quarant'anni dalla morte. E' sepolto a Firenze. L'omaggio di Mattarella

Il Comune di Firenze ha voluto ricordarlo con una corona posta sulla tomba del letterato, che riposa insieme alla moglie Drusilla Tanzi.

Firenze, 12 settembre 2021 - Quarant'anni fa moriva Eugenio Montale.

Due anni fa scoppiò una polemica attorno alla tomba di Montale

Il poeta e Premio Nobel è sepolto in Toscana, a Firenze, nel cimitero di San Felice a Ema.

«Quarant'anni or sono moriva Eugenio Montale - dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella - la cui poesia ha impresso un segno importante nella cultura italiana ed europea, testimoniato anche dal Premio Nobel per la letteratura conferitogli nel 1975. (LA NAZIONE)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Il Comune di Firenze ha confermato l'inserimento della sepoltura del grande poeta italiano nel cimitero di San Felice a Ema in una lista di prossime esumazioni per scadenza della concessione era un errore da parte degli uffici cimiteriali. (LA NAZIONE)

Ci viene da dire, perciò, che nonostante le sue rimostranze, siamo oggi ben lieti di poterlo annoverare tra i più grandi della letteratura italiana contemporanea Rifiutava, quando poteva, di autodefinirsi poeta e proclamarsi piuttosto giornalista, per ironizzare sul suo impegno artistico. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

3-5), nell’attesa dell’apparizione numinosa della donna che lo aiuti a prendere coscienza del rapporto con la realtà e col destino: “le vene / di salnitro e di muffa sono il quadro / dove tra poco romperai” (vv. (Il Fatto Quotidiano)

”L’analfabeta musicale”, il testo che racconta l’amore di Montale per la musica lirica. . L’ultimo testo che ti consigliamo per i 40 anni dalla morte di Eugenio Montale non è legato alla poesia ”Montale” è una profonda analisi della meravigliosa produzione del poeta. (Il Sole 24 ORE)

Accogliamo favorevolmente anche l’annuncio dato dall’assessore, dietro il nostro stimolo, della necessità di creare al più presto un elenco delle sepolture illustri nella nostra città» (Corriere Fiorentino)

Il 9 marzo 1932 così Montale scrive a Sua Eccellenza Ugo Ojeti: «Mi permetto raccomandarLe la domanda avanzata dal Gabinetto Vieusseux all'Accademia, per un premio. Fra le altre, ecco due lettere molto indicative del carattere quasi ossequioso del primo e dell'indiscusso potere del secondo. (ilGiornale.it)