Le celebrazioni religiose . Si rinnova l’offerta al Santo col corteo che porta olio e ceri

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Il Duomo di Modena è storicamente l’emblema dell’incontro fra la comunità religiosa e la comunità civica. Secondo quanto ci raccontano le cronache, e in particolare la famosa "Relatio de innovatione ecclesia Sancti Geminiani", negli ultimi anni dell’XI secolo il clero e la cittadinanza si unirono per fondare la nuova chiesa dedicata al santo vescovo patrono, e affidarono l’incarico di progettarla all’architetto Lanfranco. (il Resto del Carlino)
La notizia riportata su altri media
Per tutta la giornata è in vigore il divieto di sosta con rimozione in tutte le strade del centro storico dove si svolge la manifestazione e sono previste modifiche alla viabilità come la predisposizione di direzioni obbligatorie e l’abrogazione di sensi unici oppure l’indicazione di sensi unici alternati per le diramazioni e accessi che interessano l’iniziativa e le strade poste a monte e a valle. (Gazzetta di Modena)
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"Il programma scelto per le celebrazioni – spiega il Maestro di Cappella – vuole esprimere continuità con la prassi secolare della Chiesa": da un lato dunque c’è il saldo richiamo alla tradizione con l’immancabile "Salva Nos" composto da Evaristo Pancaldi, dall’altro c’è la proposta di musica nuova, come l’ "Oremus Pro Antistite" che lo stesso maestro Saguatti ha scritto espressamente con una dedica al vescovo Erio, ed è stato cantato per la prima volta un anno fa. (il Resto del Carlino)

Eppure ieri mattina in Duomo, nella luce ieratica della festa di San Geminiano, fra gli inni, i ceri, il profumo d’incenso, le sue parole ci sono sembrate ‘suonare’ ancora più forti: ai politici don Erio ha raccomandato di imparare "l’arte dell’incontro con i volti", andando fra la gente e guardando negli occhi le persone. (il Resto del Carlino)
Un fiume di persone si è riversato in piazza e lungo la via Emilia, toccando anche via Farini, piazza Roma e piazza XX Settembre, per passeggiare tra le 505 bancarelle, assaggiare prelibatezze e trovare l’oggetto più chiacchierato del periodo. (il Resto del Carlino)
MODENA. «Alla fiera sono andata a te ho pensato e un regalo a te ho portato», così esordisce ridendo la signora Giuseppina Nasi, ultra ottantenne modenese, che già alle prime ore del mattino passeggiava per via Emilia centro, tra le oltre 500 bancarelle della fiera di San Geminiano «per cercare un regalo per le mie amate nipoti», racconta. (Gazzetta di Modena)