Medico di famiglia per un giorno, poi i Nas gli chiudono l’attività: “Lei non ha la laurea”
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CASTEGGIO. Il 2 gennaio ha aperto lo studio a Vizzolo Pedrabissi, nel Milanese, dove doveva sostituire il medico di base andato in pensione, ma a fine turno i carabinieri dei Nas lo hanno costretto a chiudere l’ambulatorio, sostenendo che non fosse abilitato a svolgere la professione medica. In pratica, «mancavano i requisiti». Il sedicente dottore, L.N., 26enne di Casteggio, sostiene di aver studiato Medicina in Irlanda, ma di questa laurea non sembra esserci la copia originale (La Provincia Pavese)
Ne parlano anche altri giornali
Adriano Agatti / casteggio Medico di base per un giorno nell’ambulatorio di Vizzolo Predabissi, nel milanese. Motivo: mancanza di requisiti e del diploma di laurea in particolare. (La Provincia Pavese)
Quella del medico è una vocazione di famiglia. Precisamente il 2 gennaio: una mattina di pazienti ascoltati, ricette scritte su carta intestata a suo nome e terapie raccomandate. (Corriere Milano)
Vizzolo Predabissi (Milano), 6 gennaio 2025 – Dopo la sospensione di Luca Nascimbene, il medico di famiglia finito nel mirino dei Nas che ne stanno verificando requisiti e titoli di studio, da domani a Vizzolo Predabissi, paese di cerniera tra Milano e Lodi, in via Verdi 9 verrà attivato un ambulatorio temporaneo, ad uso dei 1.750 pazienti senza medico. (IL GIORNO)
Si è insediato come medico di base nel comune di Vizzolo Predabissi. Al centro la possibilità per i medici di presentare unicamente un'auto certificazione a dimostrazione della propria professionalità, degli studi e dell'abilitazione medica. (MilanoToday.it)
Da martedì 7 gennaio i vizzolesi rimasti senza medico possono fare riferimento all’ambulatorio di via Verdi 9, dove non manca il via vai di pazienti. (IL GIORNO)
Bari. «Grave disservizio per i medici di medicina generale nelle prescrizioni a seguito della decisione del Tar di sospendere il decreto con le nuove tariffe per la specialistica ambulatoriale». Queste le parole di Delia Epifani (in foto), segretaria regionale Puglia del Sindacato Medici Italiani, che lancia l’allarme in merito ad un disagio burocratico per il sistema sanitario. (Impresa Italiana)