Italia, Francia e Spagna chiedono all'Ue di dare via libera ai coronabond

AGI - Agenzia Italia ESTERI

Pressing di Italia, Francia e Spagna sui coronabond in vista del vertice dei leader dei 27 in programma per domani.

"Avremo bisogno di prepararci insieme al 'day after'": "se vogliamo che l'Europa di domani sia all'altezza delle sue aspirazioni del passato, dobbiamo agire oggi e preparare il nostro futuro comune.

La crisi innescata dal coronavirus costituisce uno shock "senza precedenti" che "richiede misure eccezionali", aggiungono i 9, e chiedono all'Europa di "mandare il messaggio chiaro che stiamo affrontando questo shock tutti insieme". (AGI - Agenzia Italia)

Su altri media

(ITALPRESS). Risposte anche corrette e unitarie ma tardive saranno del tutto inutili. (LiberoQuotidiano.it)

Secondo i nove paesi firmatari della relativa richiesta di attivazione, l’unico strumento utile per uscire tutti dalla crisi e uscirne bene è il coronabond. Il nostro capo del governo ha “ringraziato” il Consiglio Ue del 26/03/2020 “per il lavoro fatto”, ma ha respinto la bozza di accordo emersa dal vertice (in conference call). (We Wealth)

(Adnkronos) - "Se qualcuno dovesse pensare a meccanismi di protezione personalizzati elaborati in passato allora voglio dirlo chiaro: non disturbatevi, ve lo potete tenere, perché l’Italia non ne ha bisogno!". (OlbiaNotizie)

E siccome "nessuno" degli strumenti attuali della Ue è idoneo, "l'Italia sta lavorando alla creazione di strumento di debito comuni dell'Eurozona che possano finanziare gli sforzi dei governi e costituire la linea di difesa necessaria". (Yahoo Finanza)

(Adnkronos) - "La recessione che investirà probabilmente l'intero continente europeo" avrà un "impatto finanziario che sarà tale da richiedere alla governance economica dell'Eurozona un salto di qualità che sia all'altezza della sfida". (Corriere dell'Umbria)

Secondo i nove leader, “vi sono valide ragioni per sostenere tale strumento comune, poiché stiamo tutti affrontando uno shock simmetrico esogeno, di cui non è responsabile alcun Paese, ma le cui conseguenze negative gravano su tutti. (Agenpress)