Commerzbank, la Ue a Berlino: «Decide il mercato, non la politica»
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La Commissione europea rompe gli indugi su «Unicommerz» e per bocca di un suo portavoce mette le cose in chiaro una volta per tutte, soprattutto con i tira e molla di Berlino. L’alto funzionario Ue che ha parlato con i giornalisti ieri è convinto che «l’eventuale fusione tra l’istituto italiano e tedesco «sia una decisione politica. Non dovrebbe essere una decisione politica e sono sicuro che sarà gestita in modo obiettivo». (Corriere della Sera)
Su altre testate
Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, parlando pubblicamente la scorsa settimana di una cosa che, da lontano, assomigliava molto all’operazione lanciata da Unicredit sul capitale di Commerzbank, ha detto che il giudizio su un’eventuale fusione deve basarsi sull’analisi della solidità del soggetto che nascerà e non su questioni di nazionalità. (Corriere della Sera)
Il rating su Unicredit resta buy Jefferies (detiene il 5,3% di Commerzbank attraverso derivati) analizza i tempi di un potenziale deal (per Carlo Cimbri, Unipol, ha «un potenziale indubbio»). (Milano Finanza)
Tra questi ci sono le indicazioni di Equita che ha analizzato nel dettaglio l’operazione quantificando sinergie, effetto su utili e sui ratio patrimoniali. La Commissione Ue ieri è uscita allo scoperto sul caso Unicredit-Commerzbank, caldeggiando un libero sviluppo dell’operazione, senza ingerenze politiche. (Finanzaonline)
È per l'Esma (l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, costituita presso la Bce, ndr) e per la BaFin", (l'Autorità federale di vigilanza sulla sicurezza e sulla protezione del settore finanziario in Germania. (Tiscali Notizie)
ribadisce la propria view positiva su un'eventuale operazione. "Ad oggi, riteniamo che Commerzbank rappresenti per UniCredit un'opzione di valore, con l'obiettivo principale di arrivare ad una business combination, mantenendo un approccio amichevole. (LA STAMPA Finanza)