La Fed alza i tassi dello 0,75%

Milano Finanza ECONOMIA

Hogan rimane positivo per l’esercizio in corso e studia nuovi piani di consolidamento per i mercati esteri. Abbiamo delle sensazioni più che buone per le performance del 2022. L’America e l’Europa sono ripartite bene, l’unico enigma rimane l’Asia con la Cina in testa che è a rilento. In parallelo, il digital segna un incremento medio del 30-40%, ha spiegato a MFF Andrea Della Valle, presidente di Hogan e vicepresidente del gruppo Tod’s controllante la label, evidenziando a proposito degli scenari futuri che i rincari potranno influire sui listini. (Milano Finanza)

Se ne è parlato anche su altri media

La Federal Reserve ha aumentato i tassi di interesse sul dollaro di 75 punti base - cioè 0,75 punti percentuali - per la terza volta consecutiva, portando i fed funds ad una forchetta del 3%-3,25%. Inoltre, con un comunicato diffuso al termine del direttorio (Fomc) ha aggiunto di ritenere appropriato proseguire con i rialzi avvertendo di essere fortemente impegnata a far tornare l'inflazione al suo obiettivo del 2%. (idealista.it/news)

Una crescita definita dalla Fed appropriata. La Banca centrale degli Stati Uniti d’America, la Federal Reserve (Fed) ha aumentato i tassi di interesse dello 0,75% portando così il costo del denaro tra il 3 e il 3,25%, ai massimi dal 2008. (Open)

Meeting delle Etichette Indipendenti: MEI 202230. 1 E 2 ottobre a Faenza (Ravenna): tre giorni di concerti, forum, convegni, fiere e mostre nelle principali piazze della città. ANTEPRIMA MEI25. La mostra, visitabile fino al 2 ottobre, è curata dall’Archivio Crepax e dai tre figli dell’artista, Antonio, Caterina e Giacomo (Sardegna Reporter)

L’attuazione delle linee di intervento ha già visto l’assegnazione di circa 2 miliardi di euro di risorse per progetti nell’ottimizzazione degli approvvigionamenti, e di altri 2 miliardi di euro per il recupero delle perdite di rete e la digitalizzazione. (Sardegna Reporter)

(LaPresse/AP) – La Norges Bank ha aumentato il suo tasso di interesse di riferimento dello 0,25%, portandolo al 2,25%. L’istituzione finanziaria norvegese si aggiunge dunque alle tante altre banche in tutto il mondo che stanno agendo nell’ottica di ridurre l’inflazione (LaPresse)

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