Peste suina, nuovi casi a Ne e a Sori

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Prima il Levante INTERNO

Peste suina, nuovi casi a Ne e a Sori. L’aggiornamento Aggiornamento al 1° settembre 2024 - Sono 1.022 i casi positivi in Liguria; 667 in Piemonte Sono stati diagnosticati cinque nuovi casi di PSA che portano il totale dei positivi a 1.689. In Liguria, sono state riscontrate cinque nuove positività sui cinghiali, che portano il totale dei casi in regione a 1.022. I cinque positivi liguri sono stati rilevati tutti in provincia di Genova, uno a Ne (6 casi totali), tre a Sant’Olcese (11), uno a Sori (3). (Prima il Levante)

Ne parlano anche altri giornali

Non si può più aspettare. Ormai l’allerta è massima per gli allevatori con 24 focolai di peste suina nelle aziende del Nord Italia – 18 in Lombardia, 5 in Piemonte e 1 in Emilia-Romagna – e oltre 50.000 capi già abbattuti. (TargatoCn.it)

«Al momento ci sono in Italia 18 focolai in Lombardia, cinque in Piemonte e uno in Emilia-Romagna». Il commissario straordinario alla peste suina africana, Giovanni Filippini, ha fatto il punto sui numeri dell'epidemia negli allevamenti italiani. (Torino Cronaca)

Sui rischi della pesta suina per la suinicoltura italiana "c'è una presa di consapevolezza maggiore da parte delle istituzioni, ma siamo in ritardo pauroso. E quindi è a rischio l'intero comparto". (Adnkronos)

Cos'è la peste suina africana: come si trasmette, i rischi per l'uomo e quanto è diffusa in Italia

All’interno dello stabilimento si trovavano 3.700 maiali, che dopo la positività riscontrata verso la fine di agosto sono stati tutti abbattuti nello scorso weekend. Dopo i focolai di Trecate e Vinzaglio (tre in totale) e di Lignana in provincia di Vercelli (uno solo), il virus è penetrato una quinta volta in Piemonte colpendo un allevamento di Olengo, frazione di Novara. (La Stampa)

La recente ricomparsa della peste suina africana negli allevamenti di suini domestici "è motivo di grande preoccupazione per le ricadute sanitarie, economiche e sociali che ne derivano". Ma nessun cenno viene fatto al gravoso impegno dei veterinari del Servizio sanitario regionale, "che stanno moltiplicando il lavoro per i controlli sanitari negli allevamenti e per l'estinzione dei focolai". (Sky Tg24 )

La forma più virulenta è letale al 70% e uccide entro un paio di giorni. Il virus responsabile non si trasmette all'uomo e non c'è alcun rischio per la nostra salute, tuttavia il patogeno può provocare significativi danni socio-economici. (Fanpage.it)