Fabrice Balanche: "L'Ue rimetta le sanzioni alla Siria. Ingenuo credere che al-Sharaa rappresenti l'Islam democratico"

Fabrice Balanche: L'Ue rimetta le sanzioni alla Siria. Ingenuo credere che al-Sharaa rappresenti l'Islam democratico
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L'HuffPost ESTERI

"L'Unione Europea non ha tratto nessuna lezione dalla crisi della Siria del 2011. L'apertura diplomatica verso gli ex jihadisti di Hayat Tahrir al Sham (HTS) e il presidente siriano ad interim Ahmed al-Sharaa è stata una grande ingenuità, che denota una profonda mancanza di comprensione della crisi siriana e delle dinamiche del Medio Oriente. L'Ue fermi immediatamen… (L'HuffPost)

Se ne è parlato anche su altre testate

Il pregresso Tutto comincia con il rischio di un’implosione: il presidente islamista al Sharaa, al potere da tre mesi e sommerso dai problemi economici e di sicurezza, ha chiesto ai vari gruppi etnico confessionali presenti nel suo Paese di sciogliere le proprie milizie e portare tutti gli armati dentro l’esercito nazionale. (SettimanaNews)

Il comitato dei sette, cinque uomini e due donne, nominato meno di due settimane fa dal pre… (la Repubblica)

È salito a 1.473 civili, in larga parte alawiti, il bilancio dei massacri compiuti una settimana fa nella regione costiera siriana contro intere famiglie, inclusi donne e bambini, e attribuiti a milizie sunnite filo-governative. (Il Fatto Quotidiano)

CHI COMANDA IN SIRIA

Il nuovo presidente siriano Ahmed al-Sharaa ha firmato nei giorni scorsi una dichiarazione costituzionale temporanea che, nelle intenzioni ufficiali, dovrebbe segnare l’inizio di una transizione verso una Siria più democratica e inclusiva. (Notizie Geopolitiche)

«Inizia una nuova storia per la Siria. Un’era in cui si sostituisce l’oppressione con la giustizia». Con un enfatico discorso, il presidente Ahmed al-Sharaa ha accompagnato la firma della “Dichiarazione costituzionale” che segna l’avvio, dal punto di vista istituzionale, della transizione. (Avvenire)

Quello che sta accadendo in Siria è una storia già vista. Poi nel 2011 Muammar Gheddafi, deposto per interessi internazionali quando la Libia era unita e generalmente equilibrata nel suo “relativismo sociale”. (L'Opinione)