Papa Francesco, dodici anni di pontificato tra innovazione e sofferenza





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Il 13 marzo 2013, al quinto scrutinio, 115 cardinali riuniti in conclave eleggevano Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, come nuovo Pontefice della Chiesa cattolica. Con il nome di Francesco, scelto in onore del Santo di Assisi, il cardinale argentino diventava non solo il primo Papa gesuita, ma anche il primo proveniente dall’America Latina, segnando una svolta epocale per la Chiesa e i suoi fedeli. Quel giorno, il mondo cattolico si trovò di fronte a un uomo che, con un semplice “buonasera” pronunciato dalla Loggia di piazza San Pietro, anticipava uno stile diretto, umile e rivoluzionario, destinato a caratterizzare il suo pontificato.
Dodici anni dopo, il ricordo di quell’elezione si intreccia con le recenti difficoltà di salute del Papa, che nelle ultime settimane ha vissuto una condizione di sofferenza, costringendolo a una degenza prolungata al Policlinico Gemelli. Un periodo di 28 giorni, superiore a quello affrontato da Giovanni Paolo II, durante il quale Francesco ha continuato a guidare la Chiesa, dimostrando una resilienza che ha ispirato molti. «Anche nella malattia ci sostiene e ci invita ad andare avanti», ha sottolineato il cardinale vicario Angelo De Donatis, ribadendo il legame profondo tra il Pontefice e la diocesi di Roma.
Il messaggio del cardinale vicario, insieme a quello del Consiglio episcopale, ha ricordato come la Chiesa si stringa attorno al Santo Padre in un momento delicato, evidenziando non solo il ruolo spirituale di Francesco, ma anche il suo impatto globale. La sua elezione, avvenuta in un contesto storico particolare – senza i funerali del predecessore Benedetto XVI, ancora vivente –, ha rappresentato un segnale di cambiamento, portando con sé una visione della Chiesa più inclusiva e attenta alle periferie del mondo.
Il pontificato di Francesco, spesso accostato alla figura di don ToninoTonino Bello, vescovo di Molfetta noto per il suo impegno sociale e la sua spiritualità profetica, ha saputo illuminare temi come la povertà, la giustizia e l’accoglienza, richiamando l’attenzione sui “Sud del mondo”. Una missione che, nonostante le critiche e le divisioni interne alla Chiesa, ha mantenuto una coerenza straordinaria, anche nei momenti più difficili.