Andamento cambio Euro/Dollaro USA del 3/02/2025, ore 15:40

Articolo Precedente
Articolo Successivo
Scambi negativi per il cross-rate Euro contro Dollaro, in sintonia con la debolezza evidenziata dall'Euro contro la divisa nipponica. Il cambio Euro/Dollaro USA ha aperto a 1,0363, in diminuzione di 0,0102 Euro / Dollaro USA rispetto alla chiusura precedente. Intanto l'Euro/Yen prosegue in tono negativo a 158,445, dopo aver avviato la seduta a 160,671. Le indicazioni non costituiscono invito al trading (LA STAMPA Finanza)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Nella giornata di venerdì 31 gennaio il cambio Euro/Dollaro (EUR/USD) subito una rapida correzione ed è sceso fino a quota 1,0350. La situazione tecnica di breve termine rimane quindi contrastata: una nuova dimostrazione di forza arriverà solo con ritorno sopra 1,0460 anche se, da un punto di vista grafico, soltanto il superamento della resistenza posta a quota 1,0535 potrebbe fornire un segnale rialzista (con un primo target in area 1,0580-1,0590). (Milano Finanza)
Anche il dollaro canadese e il peso messicano hanno subito un calo, dopo aver guadagnato terreno il giorno precedente grazie a una sospensione delle tariffe statunitensi. (Websim)
I dazi di Donald Trump deprimono le borse europee (-1,5% il Ftse Mib nella mattina del 3 febbraio), ma mettono le ali al dollaro. Dopo la conferma delle tariffe – 25% sulle merci importate negli Stati Uniti da Canada e Messico, 10% su quelle da Cina e Unione Europea – il biglietto verde ha guadagnato rapidamente terreno. (Milano Finanza)

Ma c’è una contraddizione fondamentale: imposizione di tariffe e rifiuto del multilateralismo indeboliscono il ruolo del dollaro come moneta di riserva e di scambio globale. Donald Trump ha una strategia commerciale aggressiva, in nome della protezione dei posti di lavoro negli Stati Uniti. (Corriere della Sera)
In questo mare d’incertezza, l’unico punto fermo dei trader è il ribasso sull’euro. Con il debutto della stagione dei dazi di Donald Trump, gli operatori sono consci di essere entrati un periodo altamente volatile, con i mercati alla mercè di movimenti violenti e repentini campi di direzione. (Milano Finanza)
Il dollaro dovrebbe mantenere il proprio status di bene rifugio nel primo semestre del 2025, ha affermato Philip Wee, senior currency economist di Dbs. Le incertezze commerciali persistono nonostante gli Stati Uniti abbiano posticipato l'entrata in vigore dei dazi su Canada e Messico, ma non quelli sui beni provenienti dalla Cina, ha aggiunto Wee. (Milano Finanza)