In 15mila al corteo ProPal. Scontri lungo il tragitto. Vetrine rotte e scritte: "Spara a Giorgia Meloni"

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Il grido "Palestina libera", le bandiere giganti, i cartelli. Le voci e le scenografie sono le stesse che da un anno e mezzo, ogni sabato, animano i cortei ProPal a Milano. Ma ieri il fiume umano di 15mila persone – stando alle stime – per la seconda manifestazione nazionale organizzata a Milano ha lasciato molti danni: vetrine rotte, macchie di vernice su banche e attività commerciali deturpate da scritte tra cui quella contro la presidente del Consiglio "Spara a Giorgia" comparsa su un vetro della filiale Bpm di piazzale Lagosta (Il Giorno)
Se ne è parlato anche su altri media
La scritta è apparsa sulla vetrina della sede di banco Bpm di piazzale Lagosta, durante il corteo nazionale per la Palestina di oggi a Milano. I vetri di altre filiali come Unicredit e Banco Desio, oltre a quelli di Carrefour, sono stati spaccati e imbrattati. (La Stampa)
“Ieri Milano ha assistito ad un’altra manifestazione pro Pal. È evidente ormai a tutti che la sofferenza del popolo di Gaza è indicibile, ma le minacce al nostro Presidente del Consiglio (“Spara a Giorgia”) sono intollerabili. (la Repubblica)

Il corteo è partito dalla Stazione Centrale e ha marciato lungo via Galvani, piazzale Lagosta e via Farini. All’altezza di piazzale Baiamonti, in direzione Arco della Pace, gli schieramenti della polizia hanno formato un cordone su entrambi i lati della strada e hanno stretto il passaggio del corteo a più riprese. (Il Fatto Quotidiano)