La Pinacoteca Agnelli si rinnova: mostre, contemporaneo e Pista

Giovedì 26 maggio 2022 - 12:59. La Pinacoteca Agnelli si rinnova: mostre, contemporaneo e Pista. Il museo torinese presenta Sylvie Fleury, Picasso e Fora Maar. CONDIVIDI SU:. . . . . . . . . . . Milano, 26 mag.

La prima edizione apre al pubblico con opere di sette artiste e artisti contemporanei: Nina Beier, VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Shilpa Gupta, Louise Lawler, Mark Leckey e Cally Spooner

Il giardino sospeso creato da Fiat sulla Pista 500 diventa quindi uno spazio dedicato alle installazioni di artisti internazionali. (Agenzia askanews)

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E che ancora serve, a museo chiuso, come percorso di prova per le auto green della Fiat. Di un’arte al femminile, di un giardino di sculture e installazioni su quella pista sul tetto, lunga un chilometro. (Sette del Corriere della Sera)

Le sculture di Publia Cruciani, Alfonso Maria Isonzo, Carmine Leta, Wolfgang Richter, Judith Wagner si aggiungono, così, alle opere già presenti nel Parco e realizzate negli anni precedenti. Sculture subacquee a Cipro: un progetto ambientale. (Periodico Daily)

'Pablo Picasso e Dora Maar. Un dialogo con la Fondation Beyeler' dove alcuni capolavori di Picasso e scatti di Maar sono con opere della preziosa collezione Giovanni e Marella Agnelli. (Repubblica TV)

La nuova Pinacoteca Agnelli prende il via il 27 maggio con due mostre. Si parte con opere di sette artiste e artisti contemporanei: Nina Beier, Valie Export, Sylvie Fleury, Shilpa Gupta, Louise Lawler, Mark Leckey e Cally Spooner. (Tiscali)

Nuove opere si aggiungeranno sulla Pista 500 nell’ottobre 2022 Sulla Pista 500, installazioni, opere luminose e sculture. La Pista 500 è il nuovo progetto di sculture e installazioni esterne commissionate ad artisti internazionali sulla storica pista automobilistica sul tetto del Lingotto che amplia l'esperienza di un luogo simbolico della città per renderlo destinazione culturale. (TorinoToday)

Il nuovo corso della Pinacoteca Agnelli: il passato che cinguetta e una scultura che taglia gli stereotipi. Giulia Zonca (La Stampa)