Caltagirone rafforza la sua posizione in Mps mentre i fondi si dividono sull'aumento di capitale





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Mentre l’assemblea straordinaria di Monte dei Paschi di Siena, convocata per il 17 aprile, si avvicina, le divisioni tra gli azionisti si fanno più nette. Da un lato, chi sostiene l’aumento di capitale necessario a finanziare l’offerta pubblica di scambio (Ops) su Mediobanca, dall’altro chi vi si oppone, seguendo le indicazioni contrastanti dei consulenti. Tra i favorevoli, oltre al fondo sovrano norvegese Norges Bank Investment Management, che ha già annunciato il suo voto a sostegno dell’operazione, si schierano anche alcuni fondi californiani. Al contrario, Calpers, uno dei più influenti fondi pensione statunitensi, ha espresso parere contrario, alimentando un dibattito che potrebbe rivelarsi decisivo per le sorti dell’operazione.
Intanto, il gruppo Caltagirone, guidato dall’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone, ha ulteriormente incrementato la sua quota in Mps, avvicinandosi alla soglia del 9%, un livello che lo colloca quasi alla pari con Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, che detiene il 9,9%. L’acquisto di ulteriori azioni – effettuato in parte durante la cessione della terza tranche da parte del Tesoro – conferma l’interesse strategico dell’imprenditore verso l’istituto senese, nonostante le incertezze legate all’Ops. Il ministero dell’Economia, intanto, rimane il principale azionista con l’11,7%, ma la mossa di Caltagirone dimostra come il mercato continui a scommettere sulle potenzialità della banca.
L’offerta su Mediobanca, lanciata il 24 gennaio, prevede un rapporto di 2,3 azioni Mps per ogni titolo di piazzetta Cuccia, al prezzo di 15,99 euro. Un’operazione complessa, il cui successo dipenderà non solo dall’approvazione dell’aumento di capitale, ma anche dalle scelte di altri attori chiave, come Banco Bpm, che ancora non ha preso una posizione ufficiale. Se da un lato Glass Lewis, influente proxy advisor, ha raccomandato di votare a favore, altri investitori istituzionali potrebbero seguire l’esempio di Calpers, creando un fronte di opposizione che rischia di complicare i piani della dirigenza.