Brandeburgo verso la coalizione Magenta, scatta l’ora Wagenknecht
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Archiviato il sospiro di sollievo del cancelliere Olaf Scholz per aver evitato la débacle elettorale che avrebbe provocato la fine di ogni sua velleità di rielezione nel 2025; ed esaurita l’euforia del governatore Dietmar Woidke per il piccolo-grande trionfo nella sfida personale contro i fascio-populisti arrivati “solo” secondi, inizia per davvero l’era politica dell’Alleanza di Sahra Wagenknecht: la vera vincitrice delle elezioni del Brandeburgo, per la prima volta a un passo dalla conquista del governo di uno Stato federale. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altri media
Già dalla metà del giorno elettorale, era evidente che la “domenica brandeburghese” avrebbe potuto riservare meno sorprese del previsto per il Cancelliere tedesco Olaf Scholz. L’affluenza alle urne, raddoppiata rispetto al 2019, lasciava presagire un esito robusto per l’Spd, partito che ha governato senza interruzioni questo land dell’ex Germania Est sin dalla riunificazione. (ComplianceJournal.it)
Di Jens Woelk, Professore di diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza e la Scuola di studi internazionali dell’Università degli Studi di Trento (“cattedra Euregio”). (il Dolomiti)
L’AfD, a prima vista, propone un programma che può sembrare attraente per molti elettori, soprattutto chi è preoccupato per il benessere delle «persone normali» come dicono loro. Alle domande dei giornalisti i «portavoce» del partito sono spesso ostili e rispondono: «è scritto nel programma». (Corriere della Sera)
Ci sarebbe da chiedersi perché la destra italiana sia riuscita a crescere moderandosi, mentre quella tedesca sta crescendo estremizzandosi. I Graffi di Damato. Anche i più critici e preoccupati della destra italiana guidata da Giorgia Meloni – alla quale non perdonano la fiamma missina, peraltro lasciata nel simbolo anche dell’Alleanza Nazionale da Gianfranco Fini uscendo a Fiuggi dalla “casa del padre”, che politicamente era stato per lui Giorgio Almirante – debbono riconoscere la grande differenza che c’è rispetto alla destra tedesca. (Start Magazine)
AfD ha oramai più di dieci anni. (La Fionda)
«Riduzione del danno» è forse l’espressione più appropriata per descrivere i risultati delle elezioni di domenica scorsa nel Land del Brandeburgo, la regione orientale che circonda Berlino. La socialdemocrazia rischiava grosso. (il manifesto)