Unicredit alza dividendo, ma nuovo piano riserva anche maxi-licenziamenti

Finanzaonline.com ECONOMIA

Equita valuta il piano di Unicredit 2019-23 “senza particolari novità sui target, ma con una cash distribution complessivamente migliore delle attese“.

Così Jean Pierre Mustier, Amministratore Delegato di UniCredit, nel commentare il nuovo piano strategico della banca.

A Piazza Affari il titolo Unicredit ha reagito ai numeri del nuovo piano con un rialzo di oltre l’1% in area 12,50 euro.

Saranno 8 i miliardi distribuiti agli azionisti sotto forma di dividendi e buyback, ma anche 8.000 mila licenziamenti nell’arco del piano. (Finanzaonline.com)

Ne parlano anche altre fonti

A guidare la classifica è Deutsche Bank con 18 mila altri licenziamenti previsti, dopo quelli degli anni precedenti, mentre al secondo posto si trova Unicredit a quota 8 mila e terzo il Santander con 5.400 posti. (Milano Finanza)

I sindacati prevedono in tutta Italia il taglio di circa a 5.500-6.000 unità lavorative rispetto a un totale di circa 40.000 dipendenti. Unicredit ridurrà il personale di circa 8.000 unità nell’arco del piano strategico 2020-2023 mentre l’ottimizzazione della rete di filiali porterà alla chiusura di circa 500 sportelli. (RagusaNews)

Insomma, Team 2023 è per molti una fregatura ma del resto le banche devono rispondere anche ai propri azionisti. Chiudiamo ricordando che nessuna rivoluzione nella storia del mondo, a partire da quella d’Ottobre, è stata fatta dal proletariato. (Indiscreto)

I crediti deteriorati totali scenderanno sotto i 20 mld alla fine del 2023. "Il piano industriale così com’è non può nemmeno essere preso in considerazione", osserva in una dura nota il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni. (Adnkronos)

Mustier ha chiarito di voler procedere “in maniera molto responsabile” come, ha rivendicato, e’ stato fatto nel corso degli scorsi anni. Unicredit ha presentato il nuovo piano industriale per il triennio 2020-2023 che prevede, tra le altre cose, una riduzione del personale per 8.000 unità e la chiusura di 500 filiali. (Wall Street Italia)

Non si conosce ancora la distribuzione regionale dei tagli, ma è forte la preoccupazione in Veneto. Nella nostra regione l'istituto è quello con il maggior numero di sportelli. (TGR – Rai)