In Italia non si può più dire nulla. Il branco contro #PioAmedeo

E anche sui social network un vero e proprio branco di "tolleranti" si scaglia contro il duo comico pugliese.

Ecco qui la doppia morale di una sinistra bigotta che non può tollerare che la sua egemonia culturale venga messa in discussione.

Ma tollera bene l'odio contro due comici che ora non hanno nemmeno più il diritto di fare satira e ironia

Come nel mondo anglosassone, anche in Italia non si può più dire nulla che i crociati del politicamente corretto si rivoltano e invocano la censura contro chi non si adegua. (ilGiornale.it)

Ne parlano anche altre testate

Una sorte toccata anche a Michele Bravi, che ha approfittato del palco del Concertone del Primo maggio per rispondere al duo comico Pio e Amedeo. La corale degli artisti quest'anno non c'è stata, offuscata dall'ego del singolo e così le parole spese dagli altri artisti nei loro monologhi sono state quasi ignorate. (ilGiornale.it)

Un potere che Fedez aveva già mostrato di saper esercitare nei confronti del mezzo televisivo al recente Festival di Sanremo. È stato uno scontro tra poteri: quello del “piccolo mondo antico” della televisione, quello privo di credibilità e corrotto del mondo politico e il moderno metodo social che Fedez cavalca trionfalmente. (Pickline)

Già venerdì sera il leader della Lega aveva strizzato l’occhio al duo (“Figli a letto, piatti lavati, un mirto e… Pio e Amedeo”), per poi ripetersi ventiquattr’ore dopo, a bufera esplosa: “Giù le mani da Pio e Amedeo. (Tvblog)

La 24enne critica il monologo dei comici a Felicissima Sera, il discorso sul politicamente corretto dei due arriva dopo aver ospitato nello show proprio Eros Ramazzotti, il papà di Aury. Lo si fa ignorando che chi fa parte delle categorie in questione ha espresso chiaramente di non volerle sentire (Gossip News)

Rapone immagina Pio e Amedeo come i protagonisti di un reality show nella tratta Senegal – Lampedusa, ovvero quella dei migranti che attraversano il Mediterraneo. Il pezzo è uno dei migliori monologhi di Stefano Rapone, che si caratterizza per la capacità di rimanere impassibile ad ogni battuta (anche se nel finale qualche segnale di cedimento si avverte). (Tvblog)

Così scrive in un post su Facebook la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, in merito al monologo dei due comici nel programma ‘Felicissima Sera’. Non so se il termine ironia sia il più corretto, la mia idea è che si possa ridere su tutto, ma con il limite del buon senso e della coscienza del valore delle parole». (leggo.it)