Putin sfida l'Aia e si reca in visita in Mongolia. Dall'Ue l'appello a rispettare il mandato di cattura internazionale
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Bruxelles – Vladimir Putin domani (3 settembre) sarà in visita in Mongolia, in barba al mandato d’arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (Cpi) ormai un anno e mezzo fa. Le autorità mongole sembrano pronte ad accoglierlo a braccia aperte a Ulan Bator, nonostante l’appello di Kiev a eseguire il mandato. A cui si aggiungono oggi le parole di Bruxelles: “Chiediamo la piena collaborazione di tutti gli Stati contraenti” dello statuto di Roma, il trattato fondativo della Cpi. (EuNews)
Ne parlano anche altre testate
Le truppe russe continuano ad avanzare nella regione di Donetsk, nell'Ucraina orientale ma non si è fatta attendere la risposta di Kiev all'ondata di pesanti raid sulle centrali elettriche ucraina. Un massiccio attacco di droni ha preso di mira la Russia senza causare vittime. (la Repubblica)
Lo riferisce la Tass La Mongolia è il primo Paese aderente al Trattato di Roma, che istituisce la Corte penale internazionale (Cpi), visitato da Putin dopo l'emissione nei suoi confronti di un mandato d'arresto da parte della stessa Corte con l'accusa di deportazione di bambini ucraini. (Il Messaggero Veneto)
Speriamo di trovarla”, questo l’appello di Ilaria Nichetti sui social. Sto cercando questa splendida persona almeno per ringraziarla della gentilezza e dell’aiuto dato a mio marito Gigi. (Frosinone News)
Russia, Putin è atterrato in Mongolia: l'accoglienza all'aeroporto di Ulan Bator 02 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)
In base al trattato istitutivo della corte, lo Statuto di Roma, i membri della Corte Penale Internazionale sono tenuti a trattenere i sospettati per i quali è stato emesso un mandato di arresto dalla corte, se mettono piede sul loro territorio. (Corriere della Sera)