Mara Venier, l’incubo continua: deve tornare sotto i ferri?

Ad operarla questa volta il chirurgo maxillo facciale Valentini Valentino a cui va tutta la sua gratitudine, dimostrata anche domenica in diretta su Rai 1

Lo scorso lunedì Mara Venier si è recata in uno studio dentistico di Roma per un impianto, l’intervento già previsto da diversi mesi non è andato come sperato.

L’operazione non va come previsto. Sul suo profilo Instagram Mara Venier racconta l’incubo vissuto dopo l’operazione effettuata in uno studio dentistico a Roma di cui, almeno per il momento, non divulga l’indirizzo. (CheNews.it)

Se ne è parlato anche su altre testate

Che, in coda al messaggio, fa intendere gli sviluppi della vicenda con due eloquenti hashtag: #dentistaroma #nonfiniscequí Tralascio il resto non è questa la sede (con il dentista ne parleremo in altra sede )!!!". (Yahoo Notizie)

Mara Venier è ricoverata in ospedale e sta vivendo un vero e proprio incubo. Da quel momento ho perso completamente la sensibilità di parte del mio viso bocca gola labbra mento!!!!! (Tiscali.it)

Io non so quanto tempo ci vorrà ma io voglio essere qua e voglio superare questo trauma psicologico che ho subito. ”. Mara Venier in ospedale: “L’incubo che sto vivendo“. Da poco Mara Venier ha aggiornato i suoi follower su Instagram, pubblicando una sua foto e scrivendo queste parole: “Amici di Instagram voglio condividere l’incubo che sto vivendo (Thesocialpost.it)

Da quel momento ho perso completamente la sensibilità di parte del mio viso bocca gola labbra mento!!!!! Che, in coda al messaggio, fa intendere gli sviluppi della vicenda con due eloquenti hashtag: #dentistaroma #nonfiniscequí (LiberoQuotidiano.it)

E’ la stessa conduttrice a raccontare la sua disavventura in un post su Instagram accompagnato da una foto dove si vede che è ancora in un letto di ospedale. Oggi avrò un controllo ma sarà una cosa molto lunga (sperando di evitare un altro intervento). (Gazzetta di Parma)

Sei una donna forte e coraggiosa e supererai questa dura prova”), passando per Giacomo Urtis (“Dai zia Mara, siamo tutti con te Da quel momento è iniziato il calvario: “Ho perso completamente la sensibilità di parte del mio viso, bocca, gola, labbra e mento”. (L'Unione Sarda.it)