Bologna, la gioia di tornare a scuola in presenza. Ma alle superiori ancora Dad

Corriere della Sera INTERNO

«La dad non mi piaceva per niente — dice Lorenzo, 9 anni, delle Armandi Avogli —, sono felicissimo di essere tornato a scuola».

Così Camilla, 11 anni, in quinta elementare alle Armandi Avogli, ha chiesto a sua mamma prima di rimettere piede a scuola mercoledì mattina.

I genitori di chi è tornato a scuola mercoledì mattina pensa comunque ai ragazzi di medie e superiori»

E il suo Simone non ha dubbi: «Non mi piace tanto portare la mascherina, ma meglio andare a scuola che la dad». (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri giornali

Per recuperare questi deficit, la scuola ha bisogno di un piano organico e di lungo periodo, che accompagni fuori dall’emergenza e faciliti il recupero innanzitutto della dispersione, ma anche di partecipazione, motivazione, conoscenze e competenze. (Agenda Digitale)

Pronta per la riapertura la preside Alessandra Rucci che ha sottolineato come "questa è la terza riapertura, speriamo di reggere fino a giugno" Con la regione tornata in zona arancione le lezioni in presenza sono riprese in tutti i plessi al 50 per cento. (il Resto del Carlino)

Da oggi fino al 18 aprile a Monreale vige il divieto di stazionamento su tutte le vie e le piazze del territorio comunale, quindi Monreale centro e frazioni. (Monrealelive.it)

Al massimo potrebbero esserci deroghe per chi ha avuto problemi a seguire durante l’anno scolastico le lezioni in didattica a distanza. Il verdetto del sondaggio di Orizzonte Scuola è stato abbastanza chiaro: per il 60% è giusto bocciare gli studenti nonostante il covid e la didattica a distanza (Orizzonte Scuola)

In termini più pratici: se qualcuno volesse essere vaccinato sotto i 60 anni non è qualcosa che va contro le evidenze scientifiche Il Premier raccomanda: seguire le linee guida indicate dal Ministero della Salute e usare il vaccino AstraZeneca per coloro che hanno più di 60 anni di età. (Tecnica della Scuola)

"A fronte della comunicazione inviata ai genitori – dice il consigliere Cristina Forconi – che crea problemi logistici alle famiglie, oltre a privare gli alunni di altri tre giorni di scuola in presenza, le domande che sorgono sono molteplici. (La Nazione)