Covid-19, l'annuncio di Mario Draghi: “Dovremo vaccinarci anche nei prossimi anni”

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Covid, perché secondo Draghi dovremo continuare a vaccinarci negli anni. “Dovremo continuare a vaccinarci per gli anni a venire, perché ci saranno delle varianti e quindi questi vaccini vanno adattati.

E quindi ci saranno nuove gare per gli anni a venire e, vi assicuro, questi contratti saranno fatti meglio”, ha spiegato Draghi

Dovremo farla ancora per anni.

Draghi: vaccinazione Covid anche nei prossimi anni. (Money.it)

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Il premier Draghi detta la linea e il generale Figliuolo da un lato, il ministro Speranza dall’altro, si apprestano a metterla nero su bianco con due provvedimenti distinti. «Sui vaccini dare la priorità agli over 75 e per le Regioni più avanti nelle immunizzazioni di fragili e vulnerabili sarà più facile riaprire». (La Stampa)

(Agenzia Vista) Roma, 08 aprile 2021 "Il rischio di decesso è massimo per coloro che hanno più di 75 anni, quindi bisogna vaccinare prioritariamente i più anziani. Figliuolo uscirà con una direttiva sulle regioni, smettetela di vaccinare chi ha meno di 60 anni, i giovani, i ragazzi, psicologi di 35 anni". (Il Messaggero)

Chi ha i numeri da zona gialla deve vaccinare tutti gli anziani e allora potrà riaprire prima del tempo Come è noto la zona gialla è abolita per decreto ma la Lega preme per tornare a riaprire prima di quella data. (Il Primato Nazionale)

Tanto più celermente procedono le vaccinazioni di categorie a rischio, tanto più celermente potremo riaprire. Ma -aggiunge il premier- “dovremo continuare a vaccinarci anche negli anni a venire perché ci saranno le varianti” (La Pressa)

E a chi fa notare che nelle ultime settimane c'è stata una flessione riguardo alle dosi somministrate, Draghi risponde che «la vaccinazione è risalita negli ultimi giorni Ridurre il più possibile i casi di morte vaccinando prioritariamente anziani e persone fragili è l'unico passo per le riaperture. (MeridioNews - Edizione Sicilia)

Il commissario con una direttiva che dovrebbe imporre alle Regioni di premere l’acceleratore sulla vaccinazione dei più anziani e della popolazione fragile. Ossia i due milioni di «estremamente vulnerabili» elencati nell’ultimo piano vaccinale del governo, ai quali però ad oggi non è dato sapere quante dosi sono state somministrate. (Il Piccolo)