Finocchiaro (pres. Confedercontribuenti): Prendere atto che la lotta all'usura non funziona. Dati allarmanti a rischio usura 176 mila imprese, una su tre al Sud

EOS Sistemi avanzati scrl ECONOMIA

A livello provinciale il numero più elevato di imprese segnalate come insolventi si concentra nelle grandi aree metropolitane

Pertanto, non potendo beneficiare di liquidità, rischiano, molto più delle altre, di chiudere o di scivolare tra le braccia degli usurai.

Una “bollinatura” che, per legge, non consente a queste aziende di accedere ad alcun prestito erogato dal canale finanziario legale.

Lo afferma uno studio di CGIA, secondo cui Roma, Milano, Napoli e Torino sono le realtà territoriali maggiormente in difficoltà. (EOS Sistemi avanzati scrl)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Una condizione che secondo la Cgia di Mestre ne mette in pericolo l’esistenza o peggio ancora le espone al rischio usura. A Venezia le imprese in sofferenza sono proporzionalmente meno: 1.822; mentre le province meno interessate dal fenomeno, invece, sono quelle meno popolate: come Rovigo con 746 aziende segnalate alla “Centrale Rischi” e 360 a Belluno. (ANTENNA TRE)

"Cifre importanti che, però - afferma la Cgia - andrebbero implementate: il Covid, purtroppo, ha spinto molte aziende sull’orlo del fallimento ono poco meno di 176.400 le imprese italiane che si trovano in sofferenza; tra queste una su tre è ubicata al Sud. (AGI - Agenzia Italia)

Tra giugno 2020 e lo stesso mese di quest’anno l’incremento è stato del +3,7%. Potenziare il “Fondo di prevenzione dell’usura”. Il “Fondo di prevenzione dell’usura” è stato introdotto con la legge n° 108/1996 e ha cominciato ad operare nel 1998. (Veneto Report)

Pertanto, non potendo beneficiare di liquidità, rischiano, molto più delle altre, di chiudere o di scivolare tra le braccia degli usurai. Una “bollinatura” che, per legge, non consente a queste aziende di accedere ad alcun prestito erogato dal canale finanziario legale. (ilMetropolitano.it)

Parliamo di società non finanziarie e famiglie produttrici che sono state segnalate come insolventi dagli intermediari finanziari alla Centrale dei Rischi della Banca d’Italia. Le province meno interessate da questo fenomeno, invece, sono quelle che, in linea di massima, sono le meno popolate: come Rovigo (con 746 aziende segnalate alla Centrale Rischi) e Belluno (360) (RovigoInDiretta.it)

Grazie all’attivazione di queste due misure, lo stock complessivo delle aziende in sofferenza non dovrebbe crescere. Potenziare il “Fondo di prevenzione dell’usura”. Il “Fondo di prevenzione dell’usura” è stato introdotto con la legge n° 108/1996 e ha cominciato ad operare nel 1998. (Venetoeconomia)