Caso Eni: ex pm Davigo indagato a Brescia

Il Sole 24 ORE INTERNO

Lo scrive su Twitter Sandro Gozi ricordando la celebre frase pronunciata da Piercamillo Davigo, indagato per rivelazione di segreto d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Brescia sul faccendiere Piero Amara.

Le reazioni sui social. «Non esistono innocenti, esistono solo colpevoli non ancora scoperti».

2' di lettura. L'ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo, ex pm del pool Mani Pulite è indagato a Brescia per rivelazione del segreto d’ufficio. (Il Sole 24 ORE)

Se ne è parlato anche su altre testate

Prima di tutto l’idea di “purezza”: essa non può avere a che fare con la giustizia, né i magistrati possono autodichiararsene custodi e avocarsene l’esclusività Dimensioni testo Piccolo. (Nicola Porro)

Piercamillo Davigo è il padre di un aforisma, «non esistono innocenti ma solo colpevoli non ancora scoperti», una massima efficace ma aberrante. Di certo i rapporti tra politica e magistratura nei prossimi anni saranno diversi dal passato: e la prima dovrà assolutamente ritrovare il proprio ruolo (ilGiornale.it)

Se è a lui, e solo a lui, che un bravo pm si rivolge per avere giustizia, allora non tutto è finito. Allora la fase in cui è lui a imprimere la linea, è lui a simboleggiare la giustizia, è ancora tutta da vivere. (ilGiornale.it)

Mi sembrava incomprensibile la mancata iscrizione». L'11 maggio scorso in tv a “Di Martedì” Davigo aveva spiegato che Storari gli aveva «segnalato una situazione critica e dato il materiale necessario per farmi un'opinione, dopo essersi accertato che fosse lecito. (La Stampa)

Saranno sentiti a decine i magistrati della Procura e anche del Tribunale di Milano per chiarire gli strascichi lasciati dal caso Davigo-Storari. Non so se a Davigo contestano quello o di averle date al Csm, comunque qualunque altro cittadino in quel contesto sarebbe stato iscritto» (Corriere della Sera)

Non è Storari a consegnare spontaneamente la minuta delle dichiarazioni di Amara a Davigo, ma al contrario è il «Dottor Sottile» a convincere il giovane collega a consegnargli le carte. Per questo Davigo nel primo capo d'accusa viene indagato per «concorso per istigazione» nel reato commesso da Storari. (ilGiornale.it)