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Dopo tre fine settimana di intenso lavoro, si è conclusa, sabato 26 ottobre, la fase del confronto deliberativo di questo processo costituente, per un totale di 22 ore complessive di discussione sui 12 temi prioritari scelti da tutti voi. Divisi in gruppi di lavoro, oltre 300 donne e uomini hanno potuto confrontarsi in un clima amichevole e costruttivo, hanno affrontato le varie e talvolta complesse questioni che sono state loro sottoposte con serietà, sforzandosi di riconoscere anche le ragioni altrui senza impuntarsi solo sulle proprie convinzioni. (Movimento 5 Stelle)
Su altre fonti
E i litigi a volume crescente tutti interni alla diarchia Conte-Grillo, su soldi, logo e cavilli vari, non hanno aiutato. Se poi Grillo da guru della partecipazione dal basso e imprenditore della democrazia diretta si trasforma in astensionista cronico, disdegnando le urne, il segnale è allarmante. (La Stampa)
«Can che abbaia non morde», riassume Lorenzo Borrè, l’avvocato che ha difeso i ricorsisti di Napoli e che è stato il primo a incunearsi nello statuto del Movimento 5 stelle. Ma adesso il re è nudo, dalla sede di Campo marzio c’è la convinzione che non abbia alcun potere per terremotare il nuovo corso pentastellato. (ilmessaggero.it)
Per la vicepresidente del Senato, “Grillo non va escluso, anzi abbiamo il dovere di riconoscere che da lui è partito questo grande sogno”. Mariolina Castellone spera, ancora, in una pacificazione tra il presidente e il garante. (L'Opinione delle Libertà)
(E su questo Grillo ha dalla sua la decisione di un tribunale). Il messaggio di Beppe Grillo presenta due aspetti distinti. (Nicola Porro)
Ci vuole un gran bel pelo sullo stomaco per fare quello che Conte sta facendo a Grillo. Licenziare il fondatore del Movimento non significa solo disfarsi di un dissidente interno, di una voce ieri venerata oggi ridotta a fastidioso contrappunto. (Orticalab)
Trecentomila euro l’anno. Sempre lordi, per carità. (il Giornale)