Il nuovo volto della Biblioteca Umanistica dell'Università di Bergamo, tra passato e futuro

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Di Clara Scarpellini Nel cuore del complesso di Sant’Agostino, la Biblioteca Umanistica dell’Università degli Studi di Bergamo è tornata a splendere, aprendosi alla città con una veste rinnovata pur senza rinunciare alla sua anima antica. È questo il primo atto della quinta edizione di “Bergamo Next Level”, il festival del sapere che, fino al 10 maggio, porta il grande pubblico a riflettere sull’«Innovazione con le radici», come recita il titolo dell’edizione 2025. (Prima Bergamo)
Ne parlano anche altre testate
Da Monteverde all’Eur, la battaglia contro l’abbattimento degli alberi, finora quasi 150, a Roma si è trasformata in un braccio di ferro tra cittadini, associazioni ambientaliste e l’amministrazione capitolina. (Il Giornale d'Italia)
Nei primi due giorni della rassegna la Città dei Mille diventa un laboratorio di futuro: 6 gli appuntamenti in programma tra mercoledì e giovedì, tra patrimonio culturale, cooperazione internazionale e sostenibilità ambientale. (BergamoNews)
L’iniziativa, nata nel 2021, è ormai un riferimento per la comunità accademica bergamasca che decide di connettersi con la cittadinanza, attraverso collaborazioni con istituzioni pubbliche e private del territorio, mettendo al centro il tema dell’innovazione e sottolineando l’importanza delle radici culturali e identitarie per preservare e rigenerare società e territori. (BergamoNews)

Bergamo. “Uno scrigno, luogo di studio, cultura e conservazione, aperto non solo agli studenti, ma a tutta la cittadinanza”. (BergamoNews)
Che si trattasse di un luogo magico, di uno scrigno di bellezza era già parso evidente quando, a settembre 2023, era stato inaugurato il Chiostro minore di Sant’Agostino. (Corriere Bergamo)
Se i medici hanno sempre avuto il Giuramento di Ippocrate, per la categoria degli architetti si tratta di un ‘impegno’ recente, nato da un’idea di Salvatore Settis e scritto nel 2017 dalla collaborazione tra l’Ordine Architetti di Reggio Emilia, il Centro Studi Vitruviani e il Dipartimento di Architettura di Ferrara. (Il Giorno)