Terremoto nei Campi Flegrei, si contano i danni: assedio ai vigili del fuoco e parte la caccia ai bonus

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Un territorio dalla straordinaria ricchezza storica e culturale, ma anche una delle zone geologiche più complesse d’Europa. L’attività bradisismica dei Campi Flegrei, da sempre una costante nella vita dei suoi abitanti, si accentua ciclicamente, specie in seguito a eventi come quello dell'altra notte, che possono mettere a dura prova la resilienza del patrimonio edilizio. L’ultimo sciame sismico (39 terremoti, aggiornato alle 20.30 di ieri, ndr) aperto dalla scossa di magnitudo 4.4 dell'1,25, ha riacceso interrogativi fondamentali: come riconoscere un danno strutturale in un'abitazione? A chi rivolgersi in caso di un sospetto pericolo del proprio fabbricato? Quanto è sicuro il nostro patrimonio edilizio e quali strumenti abbiamo per migliorarlo? «Distinguere tra un danno strutturale grave e un semplice segno del tempo può essere complicato per un cittadino comune» spiega l’assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione civile del Comune di Napoli, Edoardo Cosenza, nonché docente in Tecnica delle costruzioni alla Federico II (ilmattino.it)

La notizia riportata su altri giornali

«Non posso leggere commenti del tipo “speriamo che accada presto” o altre battutacce simili sul terremoto restando in silenzio». Inizia così lo sfogo di Geolier affidato a una storia su Instagram dopo il terremoto di magnitudo 4,4 che ha colpito la zona di Napoli e dei Campi Flegrei provocando alcuni crolli e molta paura. (Open)