Kursk, flop dei rinforzi nordcoreani: dopo sei mesi la Russia non ha ancora respinto gli ucraini
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L'esercito russo, nel Donbass, ha negli ultimi mesi guadagnato posizioni, anche se non c'è stato lo sfondamento che qualcuno si aspettava. Ma la sorpresa è un'altra: a sei mesi dall'incursione degli ucraini, nel territorio russo, a Kursk, e nonostante l'arrivo di 12mila soldati nordcoreani in aiuto di Mosca, ancora i territori conquistati sono controllati da Kiev. Non è un successo decisivo, ovviamente, ma mostra come l'invincibile esercito di Putin sia meno efficace di quanto si pensasse. (ilmessaggero.it)
La notizia riportata su altri media
Il post è arrivato pochi giorni dopo che i servizi segreti della Corea del Sud hanno dichiarato che le truppe nordcoreane sono state ritirate dalla linea del fronte. PUBBLICITÀ (Euronews Italiano)
ROMA – I soldati nordcoreani sono nuovamente al fronte nel Kursk, al fianco dell’esercito di Mosca. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, smentendo le precedenti informazioni secondo cui le truppe di Pyongyang sarebbero state ritirate a causa delle pesanti perdite subite. (Dire)
È evidente che i nordcoreani hanno avuto problemi a familiarizzare con il campo di battaglia, dove le attività vengono individuate e attaccate dai droni in una fase iniziale. Senza una lingua comune, è difficile coordinare strettamente il fuoco e i movimenti. (rsi.ch)
Dopo diverse voci che indicavano l’assenza improvvisa di truppe di Pyongyang nell’area di contatto, la conferma è arrivata dal Servizio di intelligence nazionale sudcoreano. (Fanpage.it)
I militari nordcoreani sono tornati in prima linea. «Ci sono stati nuovi assalti nelle aree dell'operazione Kursk e l'esercito russo e i soldati nordcoreani sono stati… (La Stampa)
"Stiamo scambiando centinaia di soldati russi per riportare a casa gli ucraini dalla prigionia. Abbiamo anche soldati nordcoreani in cattività. Attualmente stanno ricevendo cure mediche, poiché sono stati gravemente feriti in combattimento”. (Il Sole 24 ORE)