Dazi Usa, Prandini (Coldiretti): "No a escalation, serve una strategia Ue"

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Redazione Esteri
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Mentre la tensione commerciale tra Stati Uniti e Unione europea si avvicina a un punto critico, Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha lanciato un monito chiaro durante il Forum in Masseria a Manduria. "L’aumento delle tassazioni al 10%, seppur problematico per alcuni settori, era ancora sostenibile", ha dichiarato, "ma un balzo al 17% sarebbe insostenibile, minacciando la competitività delle nostre imprese". Le sue parole arrivano in un momento delicato, con Donald Trump che ha intensificato la pressione sugli alleati, inviando una dozzina di lettere con un ultimatum: "prendere o lasciare".
Tra i destinatari figurano Europa, Giappone e Corea del Sud, nonostante i negoziati in corso con Bruxelles, dove si spera ancora in un accordo prima della scadenza del 9 luglio. Trump, tuttavia, sembra intenzionato a ripristinare dazi che potrebbero variare dal 10-20% fino a picchi del 60-70%, superando persino le proposte iniziali di aprile, ritirate dopo il crollo dei mercati. La mossa rischia di innescare una guerra commerciale senza precedenti, con l’Ue già pronta a rispondere con contromisure da 90 miliardi.