Scambio di prigionieri, la strada giusta

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Corriere della Sera ESTERI

Il fatto che Vladimir Putin abbia dato l’ordine di scarcerare e rimandare in patria il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich assieme all’ex marine Paul Whelan, entrambi condannati a pene severissime per spionaggio a favore degli Stati Uniti, è un’ottima notizia. E nella partita — la quale prevede il rilascio di prigionieri russi detenuti in alcune capitali occidentali — risulta compresa persino la liberazione del dissidente Kara-Murza. (Corriere della Sera)

Su altri giornali

Min lettura (Valigia Blu)

Grazie alla mediazione dell’intelligence turca, i “patrioti” di Mosca che da anni erano detenuti in Occidente tornano a casa nello scambio prigionieri tra i più spettacolari della storia delle relazioni Usa-Russia. (Il Fatto Quotidiano)

Gershkovich: vorrei aiutare i numerosi prigionieri politici in Russia Base Andrews, 2 ago. Nelle immagini del 1 agosto agosto, Gershkovich afferma che gli piacerebbe "fare qualcosa" per aiutare gli altri prigionieri politici meno conosciuti detenuti nelle carceri russe. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Sono arrivati negli Stati Uniti il giornalista Evan Gershkovich e gli altri prigionieri rilasciati dalla Russia come parte di uno straordinario accordo di scambio concluso tra Washington e Mosca. L'aereo con a bordo Gershkovich, l'ex marine Paul Whelan e la giornalista russo-americana Alsu Kurmasheva e' atterrato intorno alle 23:40 ora locale (le 5:40 in Italia) alla base di Andrews, vicino Washington. (Il Mattino di Padova)

Il Presidente russo Vladimir Putin ha accolto all'aeroporto di Mosca i prigionieri russi liberati dagli Stati Uniti. Lo scambio di prigionieri più grande della storia post-sovietica, in un accordo che ha liberato 26 persone nonostante le relazioni tra Washington e Mosca fossero le più tese dai tempi della Guerra Fredda, aggravate dall'invasione dell'Ucraina da parte del presidente russo Vladimir Putin nel febbraio 2022. (Il Sole 24 ORE)

Lo ha detto ai giornalisti il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dopo avere accolto a porte chiuse un gruppo di prigionieri liberati al loro arrivo all'aeroporto di Colonia e provenienti da Ankara. Roma, 2 ago. (il Dolomiti)